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Il Comune di Gorizia non dà il patrocinio al Pride Fvg, il sindaco Ziberna: “È partitico”

Ziberna ha spiegato in una nota le ragioni del diniego

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Una passata edizione del gay pride 

 

GORIZIA "Il manifesto del Pride Fvg 2023 dedica, da vero e proprio soggetto partitico, ampio spazio a un attacco politico contro i governi nazionale e regionale di centro destra. Inoltre si chiede che vengano rimossi dai luoghi pubblici i simboli religiosi, perciò crocifissi e presepi. Siamo davvero certi che il mondo Lgbtq+ sia solo di sinistra e contrario alla religione cattolica e ai suoi simboli?".

È quanto afferma il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, spiegando in una nota le ragioni del diniego del patrocinio da parte del Comune al Pride Fvg.

"Siamo davvero così sicuri - osserva - che accanirsi contro i simboli della cristianità costituisca una priorità del Lgbtq+ e siano condivisi dalla maggioranza dei cittadini? Ciò significa che si tratta di una manifestazione politica, di estrema sinistra, anticattolica, di avversione a quel governo che la maggioranza degli italiani ha scelto".

Nel 2021, ricorda il sindaco, "la Giunta comunale di Gorizia, unanime, non ha concesso il patrocinio al Pride Fvg che si è svolto a Gorizia. Ovviamente non ha fatto nulla per impedirlo e ha fornito i servizi di ordine pubblico necessari. Questa è democrazia".

Per quanto riguarda l'edizione 2023, secondo Ziberna, "è assolutamente legittimo che il Pride Fvg sia ferocemente anticattolico e di estrema sinistra ma non vedo perché io e la mia giunta dobbiamo addirittura patrocinare idee che assolutamente non condividiamo, tra le quali la pratica del cosiddetto utero in affitto! Ecco la ragione del diniego del nostro patrocinio. Anche questa è democrazia".

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