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Mediterraneo, idrogeno, scienza e religioni: a Trieste GeoAdriatico rimette al centro il dialogo

Terza edizione da giovedì all’11 con esperti di diplomazia internazionale. Sguardo al futuro con incontri e tavole rotonde

Francesco Codagnone
2 minuti di lettura

La presentazione di Geoadriatico (Lasorte)

 

TRIESTE Mediterraneo, idrogeno e aereospazio. Blue economy, interreligiosità e cambiamento climatico. GeoAdriatico infrange le nuove frontiere geopolitiche dei nostri tempi con uno sguardo alle sfide del futuro. Dall’8 all’11 giugno il simposio internazionale, promosso dalla Vitale Onlus e in collaborazione con l’Università di Trieste, porterà a Trieste conferenze, workshop, tavole rotonde e lectio magistralis sui nodi del presente: diplomazia, economia, scienza e religioni, al plurale.

La terza edizione di GeoAdriatico, che gode della media partnership di Ansa e InTrieste, vedrà la partecipazione di oltre cento scienziati, economisti, ingegneri e architetti, autorità politiche e religiose, ospiti da 25 Paesi diversi. Esperti di cooperazione internazionale che si misureranno sui temi della diplomazia ambientale, delle città del futuro, dei trasporti e delle infrastrutture portuali, dell’impatto delle microplastiche sulla biodiversità del Mediterraneo. Di Agenda 2030 e “Dialogo 5+5”, di G20 e intelligenza artificiale. Di architettura finanziaria, valle dell’idrogeno e Banca europea.

Delle guerre e delle migrazioni, di multireligiosità come via di pace. Il simposio così «riporta il dialogo al centro delle scelte politiche, economiche e culturali – spiega Roberto Vitale, presidente di GeoAdriatico – declina la conoscenza, la transizione ecologica e la digitalizzazione in una prospettiva futura».

In un periodo caratterizzato dalla vicina guerra in Ucraina e dall’eco lontana della pandemia, GeoAdriatico – che gode dei patrocini, tra gli altri, del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, nonché della Bcc Venezia Giulia – si presenta quale «contenitore senza bandiere» e dialogo internazionale in una città dalla vocazione mitteleuropea: ponte tra Mediteranno e Nord Europa, passaggio della Rotta balcanica, polo scientifico internazionale, porto commerciale, piazza multietnica e multiconfessionale.

Identità che si ritrovano nei numerosi partner di GeoAdriatico, tra cui: Ispi, Sissa, Ictp, Area Science Park, Ogs, Icgeb, Twas, Elettra Sincrotrone, InCe, Uwc, Fincantieri, l’Autorità portuale dell’Adriatico orientale e la Capitaneria di Porto di Trieste, Mib, Camera di Commercio, Trieste Airport, Corpo Consolare di Trieste e la Direzione Marittima del Fvg.

Il corposo programma di incontri e nomi dallo spessore internazionale è stato presentato nella sala Cammarata dell’Università: discussioni e seminari con l’obiettivo di «promuovere l’integrazione dei saperi – così il rettore Roberto Di Lenarda – e offrire una prospettiva di sviluppo sostenibile alle prossime generazioni».

Si inizia giovedì, alle 16 al Mib, con una conferenza sulla crescita economica dei Paesi che si affacciano sull’Adriatico. Venerdì, dalle 9.30 in Camera di commercio, un incontro sul cluster aerospaziale Alpe Adria, mentre alle 10 nella Sala di rappresentanza del Segretariato InCe si discuterà di scienza, diplomazia e università nella dimensione interreligiosa: interverrà, tra gli altri, Nader Akkad, imam della Grande Moschea di Roma.

Sabato, alle 10 nella Sala Rossa dell’Autorità portuale, un seminario su idrogeno e “Blue diplomacy”, mentre alle 16 nella Sala Teresiana della Bcc si rifletterà su mobilità transfrontaliera e turismo sostenibile, con lo sguardo su Gorizia e Nova Gorica capitale europea della cultura 2025.

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