Caso Resinovich, tra pochi giorni la decisione del gip sull’archiviazione. Amici e parenti sotto il tribunale: «Verità per Lilly»
Il giudice si esprimerà sull’archiviazione o sulla riapertura delle indagini sulla morte di Liliana
gianpaolo sarti
Il presidio sotto il tribunale per chiedere "Verità per Lilly" (Silvano)
TRIESTE Il gip Luigi Dainotti del Tribunale di Trieste si esprimerà sul caso Resinovich con molta probabilità tra la fine di questa settimane e l’inizio della prossima. È questo l’esito dell’udienza che si è svolta questa mattina a Trieste.
L’udienza
Il gip è chiamato a decidere se archiviare il fascicolo sulla morte di Liliana Resinovich, avvallando così la conclusione del suicidio cui è giunta la Procura, o se disporre un supplemento di indagini come chiesto invece nell’opposizione all’archiviazione presentata dalle parti offese.

Vale a dire il marito di Liliana Resinovich, Sebastiano Visentin, rappresentato in udienza dall’avvocato Paolo Bevilacqua, dal fratello Sergio Resinovich seguito dall’avvocato Nicodemo Gentile, e dalla nipote Veronica Resinovich, assistita dall’avvocato Federica Obizzi.
L’udienza di questa mattina è durata quasi tre ore e mezza, in cui sono state sentite le parti interessate, e si è svolta a porte chiuse.
Gli aspetti da chiarire
Secondo l’avvocato Nicodemo Gentile dello studio Penelope, l’ipotesi della riesumazione del corpo di Liliana è una possibilità concreta per fare luce sull’accaduto.
Tra i vari aspetti da chiarire, anche l’assenza di impronte digitali di Liliana sui sacchi neri in cui era avvolto il corpo.

Di ombre su quanto sia accaduto la mattina del 14 dicembre 2021, giorno della scomparsa della 63enne, ce ne sono ancora molte. Ma stando alle conclusioni a cui è giunta la Procura, dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura e all’esito delle perizie mediche, informatiche, scientifiche, «non è emersa, con un minimo di concretezza, alcuna ipotesi di reato specifica e perseguibile ai danni della deceduta».
La manifestazione
Fuori dal tribunale una trentina di persone, tra cui vicini di casa, il fratello e l’amico Claudio Sterpin, hanno sfidato il maltempo e sono radunate per chiedere «Verità per Lilly». Per tutti il Gip deve continuare le indagini.
Su un altro striscione c’era scritto «Lily noi non ti dimentichiamo».
All’interno i corridoi del Tribunale erano affollati di giornalisti e cineoperatori per il caso che ha incuriosito l’Italia da quando il 14 dicembre 2021 di Liliana Resinovich non si seppe più nulla.
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