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Chiusura domenicale “forzata” del Caffè Sacher di Trieste: esaurite le torte dopo il boom di clienti

Il locale ha esaurito prima del previsto la fornitura di torte da servire ai tavoli a causa del successo «andato oltre le nostre previsioni e aspettative». Il sindaco sulla polemica dei prezzi «La torta costa troppo? Se hai i soldi vai, se no guardi fuori...».

laura tonero
Aggiornato 2 minuti di lettura

Il Caffè Sacher chiuso domenica 4 giugno per esaurimento torte (Silvano)

 

TRIESTE. "Chiuso per esaurimento torte", verrebbe di scrivere. Perché in realtà ieri, domenica 4 giugno, per il nuovo Caffè Sacher è andata proprio così. Il consumo di “Sachertorte” da parte dei clienti in questi primi tre giorni di apertura è stato tale che il locale, che prevede il giorno di riposo al lunedì, è stato costretto a una chiusura “forzata”.

La fornitura di torte

Una decisione imposta proprio dal fatto che è stata esaurita prima del previsto la fornitura di torte al cioccolato da servire ai tavoli. Un successo, quindi, «andato oltre le nostre previsioni e aspettative, e che non può che farci tanto piacere», ammette il titolare Dizzi Alfons. In pratica, facendo delle valutazioni assieme al laboratorio ufficiale di Cafè Sacher di Vienna, era stata definita una determinata fornitura di torte da servire al tavolo - diverse da quelle vendibili intere perché già divise in porzioni, con un medaglione di cioccolato logato su ogni fetta - , ma l’afflusso di clienti dallo scorso giovedì, giorno dell’inaugurazione, è stato tale e le ordinazioni così tante che la fornitura è terminata prima del previsto.

Inaugurato a Trieste il primo Caffé Sacher in Italia

Il laboratorio viennese

«I clienti non si sono limitati a bere un caffè giusto per dare un’occhiata al locale - constata il titolare -, ma hanno voluto assaggiare i dolci, portare via torte intere, provare il menù predisposto per il pranzo, ma è ovvio che la vera star è stata la torta Sacher, andata letteralmente a ruba, con un ritmo di ordinazioni che non avremmo mai immaginato». I titolari, vista anche la lunga attesa e l’entusiasmo manifestato dai triestini per la nuova apertura, immaginavano un importante afflusso di avventori, ma i numeri sono stati superiori alle aspettative, con ordini medi per tavolo inaspettati.

I clienti hanno anche acquistato molti dolci da regalare: oltre alla classica torta intera, sono stati molto apprezzati i “Cubetti di Sacher”. Il via vai nel nuovo locale nei primi tre giorni di apertura è stato incessante, «tale è stata la richiesta di prodotti che ho passato le giornate a salire e scendere dalla dispensa e dalla cantina che abbiamo realizzato al piano inferiore, per continuare a riempire gli scaffali che dopo gli acquisti restavano vuoti», testimonia Alfons. Il laboratorio di pasticceria viennese, da dove tre volte alla settimana partono i prodotti alla volta del Caffè Sacher di Trieste, chiude il venerdì pomeriggio, quindi ieri non è stato possibile provvedere a un ulteriore approvvigionamento.

Per lunedì, come detto, è prevista la regolare giornata di riposo per il locale di via Dante e martedì, forte delle centinaia di torte in arrivo domani pomeriggio, il Caffè Sacher riaprirà regolarmente, per la felicità dei più golosi. Una curiosità: «Circa il 90% dei clienti venuti a farci visita in questi primi giorni era triestino - indica Alfons -, e per noi questa è una grande gioia».

Il sindaco Dipiazza

«La torta costa troppo? Basta polemiche, se hai i soldi vai, se no guardi fuori...». Così il sindaco Roberto Dipiazza sul prezzo della rinomata torta servita nel nuovo locale: 8,90 a fetta. «È un grande orgoglio che sia stata scelta Trieste per aprire il Caffè Sacher e nessuno pensa alla cifra enorme investita».

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