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Il “ciclista della memoria” Bloisi sul Carso dopo 25 giorni in bici

Concluso a Santa Croce e Opicina (e poi Risiera) il viaggio nei luoghi simbolo della Resistenza. Anpi polemica con il Comune di Trieste per il “no” al patrocinio

Ugo Salvini
Aggiornato alle 1 minuto di lettura
La tappa a Opicina col sindaco di Monrupino Tanja Kosmina. A. Lasorte 

TRIESTE Da Varese fino a Trieste in bicicletta, attraverso una serie di località teatro di stragi nazifasciste e lotte di Liberazione. È questa l’impresa che ha completato ieri - toccando i luoghi simbolo della Resistenza sul Carso triestino, per poi arrivare fino alla Risiera - Giovanni Bloisi, che si definisce il «ciclista della memoria». «A stimolarmi a mettermi in sella per 25 giorni – ha spiegato lo stesso Bloisi all’arrivo – è stato soprattutto il mio bisogno di sentirmi a posto con la coscienza, rendendo omaggio a quelle tantissime persone che, con il loro sacrificio, ci hanno permesso di vivere oggi in libertà. Volevo legare fra loro, con un unico filo conduttore, le tante località nelle quali sono state scritte pagine indelebili della Resistenza. Il mio obiettivo è stato anche quello di conoscere luoghi che non avevo mai visto prima, e raccogliere testimonianze che poi trasferirò in una pubblicazione».

Giovanni Bloisi 

Attivo con i «viaggi della bicicletta della memoria» fin dal 2021, Blois, classe ’54, era partito dalla Lombardia il 2 maggio. Ieri dunque l’ultima tappa, con partenza da San Giovanni al Natisone e arrivo in territorio triestino. Nell’ultimo tratto il «ciclista della memoria» è stato accolto dapprima davanti al monumento ai Caduti di Santa Croce, alla presenza del sindaco di Duino Aurisina Igor Gabrovec e da Martina Budin, assessore di Sgonico, quindi ha raggiunto Opicina dove ha visitato il monumento che ricorda i 71 ostaggi fucilati il 3 aprile 1944 nonché il Poligono, per ricordare Pinko Tomažic e i suoi compagni fucilati il 15 dicembre 1941. A Opicina è stato ricevuto da Tanja Kosmina, sindaco di Monrupino. Poi, come detto, ha concluso il suo itinerario al Monumento nazionale della Risiera di San Sabba, dove è stato accompagnato dai rappresentanti locali dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), che hanno contribuito all’organizzazione dell’ultima parte del viaggio di Bloisi.

Ma proprio dall’Anpi, e in particolare dal presidente della sezione triestina Fabio Vallon, è arrivata nell’occasione una nota polemica. «Il Comune di Trieste, che era stato avvisato da noi con debito anticipo dell’arrivo di Bloisi e al quale avevamo chiesto il patrocinio dell’iniziativa del ciclista lombardo, ce l’ha negato e, per ora, senza fornire alcuna spiegazione riguardo le motivazioni di tale scelta», così Vallon: «Ci è arrivata semplicemente una comunicazione firmata da un funzionario, che ci avvisava del “no” al patrocinio, spiegando che si tratta di una decisione della giunta. A nostro avviso – ha concluso Vallon – è stata un’evidente stonatura».

La vicesindaco di Trieste Serena Tonel, in replica, ha assicurato che «la motivazione arriverà a breve, perché, quando diciamo “no” a una richiesta di patrocinio, l’indicazione degli argomenti che ci hanno portato a tale decisione è obbligatoria

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