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Il comitato “No ovovia” a Trieste scrive a Corte Conti e Anac

Chiesto ritiro degli atti di Variante in attesa pronunciamento del Tar

Aggiornato alle 1 minuto di lettura

Una manifestazione contro la cabinovia in piazza Unità.  (Massimo Silvano)

 

TRIESTE  Il comitato “No ovovia” di Trieste, che si oppone alla realizzazione della cabinovia in città, ha chiesto il ritiro degli atti di Variante al Piano regolatore in attesa del pronunciamento del Tar del Fvg, al quale ha presentato ricorso.

L'istanza di autotutela - spiega una nota - è stata inviata anche alla Procura della Corte dei Conti e all'Anac, "che possono pronunciarsi in merito".

La deliberazione inerente la Variante 12 al Piano regolatore comunale "Accesso Nord viabilità sistemica e turistica", rende noto il Comitato, è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia: "ciò significa che tutti i cittadini possono presentare osservazioni e in particolare i proprietari degli immobili coinvolti dal passaggio dell'infrastruttura, con espropri e/o asservimento, presentare opposizione".

Con lo stesso bollettino è stato avviato il procedimento di consultazione per la Valutazione ambientale strategica. Il Comitato, che definisce il progetto "impattante e inutile", ha depositato al Comune un'istanza di autotutela per invitare l'Amministrazione a ritirare Variante e Progetto di fattibilità e a non procedere alla stipula del contratto alla ditta aggiudicataria della gara.

"Le ragioni di tale istanza - spiega la nota - trovano fondamento nel non aver rispettato quanto previsto dalle norme vigenti nell'iter di progettazione dell'opera e della sua rispondenza agli strumenti urbanistici vigenti, esponendo il Comune, qualora le evidenze segnalate dai ricorsi trovassero conferma con il rigetto della proposta progettuale, a rimborsare le ditte che hanno partecipato alla gara", a danno delle casse comunali.

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