Celle frigorifere senza corrente, farmaci rovinati: per la Corte d’Appello di Trieste il risarcimento di un milione di euro
La Corte d’Appello di Trieste ha ribaltato il giudizio emesso dal Tribunale di Pordenone nella causa che vedeva l'azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs) ricorrere contro alcune aziende che gestivano il servizio per i danni subiti l’8 settembre 2011

Soltanto la mattina del giorno dopo ci fu l’intervento di un elettricista che ripristinò la corrente elettrica, ma ormai il danno era irreparabile
TRIESTE Con la sentenza del 21 marzo 2023 la Corte d’Appello di Trieste ha ribaltato il precedente giudizio emesso dal Tribunale di Pordenone nella causa che vedeva Arcs (Azienda regionale di coordinamento per la salute) ricorrere contro alcune Aziende che gestivano il servizio, per i danni subiti l’8 settembre 2011 a causa di un’interruzione di corrente alla linea elettrica che alimentava le celle frigorifere e il congelatore nei quali erano custoditi, a temperatura controllata, farmaci del valore di poco inferiore al milione di euro.
«Ci sentiamo in dovere di ringraziare l’avvocato Rino Battocletti – ha dichiarato Joseph Polimeni, direttore generale di Arcs – per l’impegno e l’acutezza professionale grazie alla quale è stata ristabilita un’equa sentenza per un evento che ha causato ingenti danni al servizio pubblico».
La Corte d’Appello ha, infatti, dato piena ragione all’appellante individuando una serie di inadempienze che, a catena, hanno reso inutilizzabili i farmaci contenuti nelle celle frigorifere e nei congelatori del Magazzino Centralizzato di Arcs, che è posizionato in uno dei capannoni dell’Interporto di Pordenone.
Nella notte dell’8 settembre 2011, giorno festivo a Pordenone, per cause non accertate, era saltato l’interruttore differenziale principale lasciando il magazzino farmaci di Arcs (all’epoca ancora denominata Egas) senza alimentazione elettrica.
Il guasto ha provocato l’immediato avvio del gruppo elettrogeno di soccorso che, per problemi di dimensionamento e taratura oltre che tecnici e manutentivi, dopo pochi minuti era andato in blocco. Così le celle frigorifere e il congelatore di Arcs contenenti farmaci da conservare a temperatura controllata erano rimasti privi di alimentazione elettrica, mandando in blocco anche il sistema di rilevamento e registrazione delle temperature.
Una situazione si era protratta per dieci ore, nel corso delle quali le persone incaricate di intervenire in caso di emergenza non si erano rese reperibili. Soltanto alle 7.30 del mattino del giorno successivo, il 9 settembre. l’intervento di un elettricista aveva ripristinato la corrente elettrica. Ma ormai il danno era irreparabile: la stima dei farmaci che Arcs dovette allora gettare sfiorava il milione di euro.
A causare la situazione, come anticipato, una serie di concause innescate da mancate manutenzioni, mancati adeguamenti tecnologici oltre a inadeguati e insufficienti sistemi di emergenza e pronto intervento.
La Corte d’Appello di Trieste con la sua sentenza ha rovesciato il giudizio di primo grado riconoscendo ad Arcs, a titolo di risarcimento, la somma di 642.136 euro a cui è da aggiungersi la rivalutazione e gli interessi maturati in oltre 10 anni di tempo.
La sentenza, inoltre, pone in capo ai soccombenti anche il ristoro di tutte le spese processuali e di assistenza legale dei due gradi di giudizio (che si attestano attorno al milione di euro), oltre a riconoscere ad Arcs le spese per il proprio legale, sempre per entrambi i gradi di giudizio.
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