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Terremoto di magnitudo 7.9 in Turchia, rientra l’allarme tsunami sulle coste italiane

Inizialmente sembrava che l'allerta diramata dalla Protezione civile (e poi rientrata) potesse interessare marginalmente anche le coste del Friuli Venezia Giulia.

Aggiornato alle 1 minuto di lettura

Il terribile terremoto che ha devastato Turchia e Siria (EPA/DENIZ TEKIN)

 

TRIESTE Il Dipartimento della Protezione Civile comunica che è stato revocato l'allerta maremoto per possibili onde sulle coste italiane in seguito al sisma di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria registrato alle 2.17 di oggi, lunedì 6 febbraio.

La revoca è stata disposta sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell'Ingv. È ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30

A seguito del forte terremoto in Turchia, l’allarme tsunami era stato diramato anche per l’Italia. Inizialmente sembrava che l'onda anomala potesse interessare marginalmente anche le coste del Friuli Venezia Giulia.

Per la prima volta a Monfalcone e negli altri Comuni rivieraschi dell’Isontino, quindi, è scattato un’allerta tsunami. La Prefettura di Gorizia ha avvisato telefonicamente i sindaci alle 5.17, mentre la Capitaneria di Porto di Monfalcone era stata nel frattempo allertata direttamente da Roma. I nuclei di Protezione civile locali sono stati posti in preallarme. “Per fortuna alle 7.03 la Protezione civile regionale ci ha comunicato la revoca dell’allarme tsunami”, spiega il sindaco di Monfalcone Anna Cisint.

In stretto contatto con la Sala operativa del Dipartimento nazionale di Protezione civile e in coordinamento con le Prefetture del Friuli Venezia Giulia, la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia ha monitorando la situazione, fino al cessato allarme.

Tragico il bilancio delle vittime: si parla di centinaia di morti tra Turchia e Siria.

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