Olio capitale torna al Trieste convention center in Porto vecchio
La fiera dal 10 al 12 marzo. Nuovi spunti? Lo yoga sotto gli olivi
Massimo Greco
TRIESTE Si vede, si sente, “Olio capitale” è differente: sul ritmo di un vecchio sound che cantava negli anni ’60 una marca di extravergine dalle origini imperiesi. Lo si può applicare anche all’esposizione triestina, perché dal punto di vista fieristico “Olio capitale” è l’unica manifestazione - insieme alla veronese Sol & Agrifood che si svolge in aprile in concomitanza a Vinitaly - programmata nel Bel Paese. Altrimenti troviamo qualcosa in Germania e in Spagna, ma soprattutto ne scorgiamo un’impressionante sequenza in Cina.
E così “Olio capitale”, nella sua unicità, raggiungerà nel fine settimana del 10-12 marzo la 15.a edizione, che si terrà per il secondo anno consecutivo all’interno del Trieste convention center (Tcc) in Porto vecchio. Nel maggio ’22 inaugurò di fatto la riapertura della struttura dopo la gelata pandemica, nel ’23 ritrova la tradizionale collocazione di fine inverno.
A organizzare l’happening oleario è sempre la Camera di commercio attraverso il braccio operativo della società in house Aries scarl, in collaborazione con l’associazione nazionale “Città dell’olio”.
La macchina è tuttora in pieno movimento, per cui i numeri sono ancora provvisori e servirà un’altra decina di giorni per chiudere il cerchio: è sicuro l’allestimento del magazzino “28” e probabile quello del “27” (sono i due edifici che compongono il Tcc), a seconda come procederà il reclutamento delle presenze. L’obiettivo è di bissare il risultato del maggio scorso, quando parteciparono all’evento 170 operatori e i visitatori furono 8.000, in buona parte provenienti dall’Italia settentrionale ma con un significativo contributo di austriaci, sloveni, croati.
Gli espositori sono essenzialmente tricolori e salgono dal Mezzogiorno di maggiore feracità olearia: prima di tutti la Puglia, poi la Sicilia, la Calabria, l’Abruzzo. Parteciperà una “delegazione” di produttori greci. Si attendono, interessati a definire i contratti per le forniture future, esponenti del commercio d’Oltre Atlantico, statunitensi e canadesi, insieme ai collaudati contatti con le piazze dell’Europa centro-settentrionale. Anche perché quella triestina è la prima ribalta per fare il punto sulla stagione olivolicola ’22-’23.
I visitatori potranno dedicarsi allo shopping negli stand che rappresentano parecchie regioni italiane, si fa prima a dire che a un primo elenco mancano solo Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia, Trentino, Emilia Romagna. A supporto dell’approfondimento culturale-gustativo dei fruitori funzionerà l’Oil bar, con mini-corsi gratuiti d’assaggio.
A cura dell’ente camerale inoltre un progetto oleoturistico, nel quadro della collaborazione avviata con Mirabilia Network già lo scorso anno: si tratta di impostare itinerari di coltivazione-produzione, visitabili da chi apprezza viaggiare nelle aree rurali. Tra le nuove iniziative in cantiere quella forse più curiosa è “Yoga sotto gli olivi”, che consentirà al pubblico - conclude una nota della Camera - di partecipare ad alcune sedute in collaborazione con centri cittadini. Per il resto libri, guide, esperti enogastronomici, gastronauti chiamati a spiegare come condire in modo più consapevole.
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