Opicina inaugurati 29 nuovi alloggi per famiglie bisognose
Ventinove appartamenti e una serie di camere con bagno tra via San Biagio, via Sant’Isidoro e Casa Capon. A breve il regolamento che ne regola l’accesso
Ugo Salvini
TRIESTE Sono 29 i nuovi alloggi sociali residenziali di Opicina che, a breve, potranno essere messi a disposizione delle famiglie bisognose. A completamento di un ciclo di lavori che ha comportato una spesa di due milioni e 470 mila euro, inserito in un programma “ad hoc” previsto dall’amministrazione comunale di Trieste, ieri si è svolta sul posto una breve cerimonia con tanto di simbolica consegna delle chiavi.
Gli interventi hanno interessato tre delle sei palazzine situate nelle vie San Biagio e Sant’Isidoro, facenti parte del Centro di assistenza domiciliare di Villa Carsia, oltre a Casa Capon, dove è stata ricavata una serie di stanze singole con bagno per soggetti in stato di momentanea emergenza sociale e abitativa.
Gli obiettivi primari dell’operazione erano l’eliminazione delle barriere architettoniche, il consolidamento strutturale, il risanamento degli involucri edilizi e la completa riqualificazione dei tre piani su cui le palazzine si sviluppano, con una nuova distribuzione degli spazi interni, in modo da ricavare appartamenti di piccola e media metratura, dai 45 ai 60 metri quadrati, che potranno così essere abitati da cittadini in stato di disagio sociale o con ridotta capacità motoria.
Nelle palazzine di via San Biagio 1 e via Sant’Isidoro 1 sono stati realizzati 20 appartamenti, di cui due dotati di stanza per badante. Altri nove sono sorti in quella di via San Biagio 3. Sono stati inoltre eseguiti due interventi di ristrutturazione a Casa Capon, uno al piano terra e l’altro al secondo piano, con la realizzazione di alcuni alloggi sociali ospitali per soggetti vulnerabili, cioè anziani, disabili, donne in difficoltà, persone in stato di momentaneo disagio sociale, costituiti da stanze singole dotate di bagno privato, per una superficie di circa 20 metri quadrati.
«L’amministrazione – ha detto nell’occasione l’assessore alle Politiche del patrimonio immobiliare con delega ai Lavori pubblici e grandi opere Elisa Lodi – ha operato nell’ambito di un programma generale a sostegno della socialità e della domiciliarità e dell’autonomia degli anziani e dei soggetti più deboli, finanziato dalla Regione. Si tratta di una risposta importante alle necessità del territorio e nello specifico di Opicina».
L’assessore alle Politiche sociali Carlo Grilli ha precisato a propria volta che «le stanze sono state progettate in modo da garantire agli ospiti la massima autonomia della persona, la tutela della privacy, la conservazione delle abitudini quotidiane e, nel contempo, un alto livello di assistenza e sicurezza, seguendo l’impostazione del cosiddetto modulo respiro. Sono luoghi belli, dove si vive bene. A breve – ha annunciato ancora Grilli – adotteremo un regolamento che determinerà i criteri di accesso a questi appartamenti, che ospiteranno mamme con figli piccoli e persone già seguite dai Servizi sociali che hanno bisogno di una risposta in termini di decoro e dignità. Ho piacere di rimarcare la buona collaborazione tra l’amministrazione e le realtà del territorio, testimoniata oggi dalla presenza della presidente del Consorzio “Insieme a Opicina” Nadia Bellina».
«Questa è una splendida struttura – ha evidenziato quindi il sindaco Roberto Dipiazza – collocata peraltro in un ambiente spettacolare. Auspico che si possa mantenere inalterato nel tempo lo stato degli appartamenti, attraverso un preciso regolamento che ne disciplini l’utilizzo e un attento monitoraggio. Queste – ha concluso il primo cittadino – erano palazzine fatiscenti. Oggi risultano dunque riqualificate, con ambienti interni di un livello qualitativo che dovremo appunto cercare di conservare».—
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