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Migranti, il ministro Piantedosi in Prefettura a Trieste: “Le riammissioni sono uno strumento legittimo”

Al centro della discussione con le istituzioni locali i migranti e la rotta balcanica

Diego D'Amelio
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Il ministro Piantedosi in conferenza stampa (Silvano)

 

TRIESTE Assicura un alleggerimento delle presenze di migranti in Friuli Venezia Giulia, rivendica lo strumento delle riammissioni in Slovenia (dicendosi insoddisfatto perché se ne fanno troppo pochi) e annuncia la stesura di un testo di legge sull’immigrazione e l’intenzione di incontrare prossimamente il suo omologo a Lubiana. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha partecipato in Prefettura alla riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, lanciando un messaggio di attenzione al territorio, che rappresenta anche la prima mossa del centrodestra in vista della campagna per le elezioni regionali del 2-3 aprile.

L’incontro del Comitato

Il Comitato convocato dal nuovo prefetto di Trieste Pietro Signoriello non si ritrova per una convocazione ordinaria. Vi prendono parte infatti gli esponenti del centrodestra regionale più alti in grado: per Fdi c’è il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e per la Lega la viceministra all’Ambiente Vannia Gava, oltre ovviamente al governatore Massimiliano Fedriga, al sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e all’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti.


«Siamo qui per dimostrare che a Roma siamo tutt’altro che lontani», dice Piantetosi in conferenza stampa. Misure concrete non vengono assunte, ma il centrodestra vuole dire con chiarezza che sull’immigrazione della rotta balcanica si cambia pagina. «Intendevamo – esordisce il ministro con i giornalisti – fare una riflessione sui problemi di questo territorio, per orientare le nostre iniziative. Ci siamo concentrati sul tema dei flussi migratori e degli ingressi della cosiddetta rotta balcanica, ascoltando gli operatori di polizia per capire come certe situazioni possano essere concretamente affrontate con sicura umanità, ma altrettanta fermezza e rigore».

Il ministro Ciriani

Il ministro Ciriani è intervenuto a margine dell’incontro spiegando che “il 2022 è stato un anno molto difficile, gli arrivi sono aumentati del 77%: serve una politica forte e precisa. Il nostro compito è trasformare in atti politici e normativi le preoccupazioni e i consigli che sono arrivati nella giornata di oggi – ha detto -. C’è la necessità di garantire da un lato l’attività delle forze di polizia e delle forze dell’ordine e dall’altro la certezza del diritto rispetto a chi arriva in Italia illegalmente”.

Le parole di Fedriga

“È un segnale importante che a poche settimane dall’insediamento il ministro Piantedosi sia voluto venire a Trieste, vista la situazione contingente che questo territorio vive dalla rotta balcanica e dall’ingresso di migranti irregolari – ha commentato a caldo il presidente Fedriga -. Nel corso dell’incontro abbiamo sollevato proposte e criticità di questa zona di confine: il ministro ha dimostrato grande attenzione e ovviamente farà le riflessioni necessarie per intervenire sia dal punto di vista amministrativo e penso anche da quello legislativo per andare a ottimizzare i sistemi per limitare questi ingressi”.

“Il ministro – ha concluso Fedriga – lavorerà per alleggerire la situazione in Friuli Venezia Giulia e a Trieste. Dal canto mio ribadisco le criticità che l’accoglienza diffusa continua a presentare”.

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