Cerimonia del 4 novembre a Redipuglia, La Russa: “Ai Caduti dobbiamo memoria e gratitudine”
Il ministro Ciriani: “Abbiamo il dovere di ricordare il loro sacrificio”
luca perrino
REDIPUGLIA Erano le 11.02 quando il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è arrivato al Sacrario militare di Redipuglia. E proprio allora si è scatenata una pioggia torrenziale che ha contrassegnato quasi tutta la cerimonia svoltasi in occasione del 4 Novembre, giornata dell'unità nazionale e festa delle Forze Armate.
Ad accoglierlo anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il generale di corpo d'armata, Salvatore Camporeale ed il prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi.
A Redipuglia la festa delle Forze Armate e dell'Unità nazionale con il presidente del Senato La Russa
La Russa ha percorso la Via Eroica, ha deposto una corona d'alloro sulla tomba del Duca D'Aosta e, prima di lasciare Redipuglia, ha firmato il libro d'onore. Il tutto sotto la pioggia battente, quella che ha fatto inzuppare le autorità, i militari, i gonfaloni dei Comuni, i labari delle associazioni combattentistiche e d'arma, ma anche il cappellano militare, don Sigismondo Schiavone, il quale ha recitato la preghiera dedicata ai caduti e la professoressa Paola Del Din Carnielli, medaglia d'oro al valore militare e portatrice della medaglia d'oro del fratello Renato, alla quale, come tradizione vuole, è stata affidata la lettura della motivazione della concessione della medaglia d'oro al Milite Ignoto.
Poche, pochissime le persone che hanno assistito alla cerimonia, ma rilevante, invece, la presenza di tanti studenti delle scuole di Fogliano Redipuglia che hanno sfidato la pioggia e le forti raffiche di vento.
“Oggi celebriamo la festa delle Forze Armate e dell'unità nazionale, paradossale o no – ha detto La Russa - è a loro che dobbiamo memoria e gratitudine. Abbiamo portato il presente alla memoria dei caduti nel nome della patria e lo abbiamo scritto sull'albo d'onore, come credo è avvenuto ogni anno e avverrà sempre”.
Nessun commento, invece, sulla recente visita della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni a Bruxelles. “Non è questo il luogo”, ha seccamente risposto, riuscendo a scherzare con le persone presenti, tra cui un uomo che gli ha gridato “Forza Inter!”, trovando il sorriso e conferma. “Quello sempre” la risposta del presidente del Senato. Ne ha parlato, invece, il rappresentante del governo.
“È stata una prima visita di contatto, non solo di cortesia. Mi pare un'accoglienza molto buona. È chiaro – ha detto il ministro Ciriani - che siamo lì non per fare dei convenevoli, ma per cercare di risolvere i problemi di Italia e Ue. Ci ritroviamo qui oggi per dire che siamo tutti quanti italiani e lo dobbiamo al sacrificio di un'intera generazione. Abbiamo il dovere di ricordare queste persone, il sacrificio di tutti i caduti”.
E sulle prossime elezioni regionali ha chiosato che se “Massimiliano Fedriga vorrà essere candidato ha il diritto di prelazione”. Per la prima volta alla cerimonia con un ruolo del tutto diverso è stata la senatrice Francesca Tubetti. “Qui sono di casa – sono state le sue parole – ed è una grande emozione portare lo Stato tra questi gradoni. Ed è ancor più bello vedere che ci sono gli studenti, tra i quali mio figlio più piccolo. Ed è un obiettivo che mi sono sempre proposta quando ero assessore qui a Fogliano Redipuglia e che continuerò a portare avanti anche dal Senato”.
“Un 4 Novembre importante, di memoria, con uno sguardo a quanto sta accadendo ormai ai confini più vicini d’Europa. Ci deve impegnare tutti a essere dalla parte giusta della storia. In questo momento c’è bisogno di ritrovare il termine pace, ma serve anche la consapevolezza del grande ringraziamento che dobbiamo alle Forze Armate non solo in questo giorno”. Queste le parole della presidente del gruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani.
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