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Addio a Giancarlo Pedronetto, fondatore della Lega Autonomia Friuli

È morto sabato sera, all’ospedale di Latisana dov’era ricoverato

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LATISANA. Se n’è andato a 79 anni con discrezione Giancarlo Pedronetto, come era nel suo modo di porsi, nonostante la notorietà legata al suo ruolo di sindaco socialista per 13 anni di Muzzana del Turgnano, nonché vicepresidente del consiglio regionale, e fondatore della Lega Autonomia Friuli. È stato anche, all’inizio degli anni Duemila, conservatore di Villa Manin di Passariano. È morto sabato sera, all’ospedale di Latisana dov’era ricoverato, e lascia la moglie Vanda, i figli Vania e Mattia.

Giancarlo Pedronetto, che era nato a Mirano (Venezia) il 22 aprile 1943, si era trasferito a Muzzana e risiedeva da tempo a Latisana, entra giovanissimo nel Partito Socialista Italiano (Psi), andando a far parte di quella schiera di sei giovani sindaci socialisti che «presidiavano la Statale 14 da Latisana a Cervignano», come ricorda qualche collega degli anni Ottanta. Con una lista di sinistra, nel 1970, diventa sindaco di Muzzana, a soli 27 anni, ed è quello il suo primo significativo passo per una carriera politica di rilievo. Nel 1975 viene riconfermato sindaco, fino al 1980, della cittadina della Bassa in una coalizione sempre di centrosinistra.

Dopo un decennio passato in una sorta di “pausa di riflessione”, si ricandida a sindaco di Muzzana nel 1990 e viene rieletto, ma nel 1993 lascia per candidarsi alla carica di consigliere regionale con il gruppo che in quell’anno aveva creato: la Lega Autonomia Friuli. A Muzzana gli subentra Luisa De Marco. «Con lui ho iniziato il mio percorso politico e amministrativo e, nel bene e nel male – racconta De Marco –, sono una sua creatura. È stato lui, infatti, il mio professore alle medie, colui che nel 1990 diede vita a una compagine di giovani in uno schieramento Dc-Psi e quello che poi vinse le elezioni. Con lui entrai in consiglio comunale per diventare poi sindaco quando Giancarlo si dimise perché eletto in Regione. Le nostre strade in seguito si sono separate, ma l’ho sempre ricordato con tanto affetto. Sono profondamente colpita dalla sua morte», conclude De Marco.

Il neonato gruppo politico alle elezioni regionali ottiene il 4,7 per cento e Pedronetto va a occupare un posto nei banchi del consiglio regionale assieme al collega Ennio Vazzoler. Nel 1994 diventa vicepresidente del consiglio regionale, con Renzo Travanut presidente della Regione, ma nel 1998 il gruppo politico si sfalda e lui resta rappresentante della compagine autonomista fino alla fine del mandato.

Uomo colto, raffinato, poliedrico, impegnato nella scuola per anni come insegnante, è soprattutto nella politica che Pedronetto ha manifestato tutto il suo impegno civile. Da quanti hanno condiviso con lui un percorso di amicizia e di politica attiva, viene ricordato come una persona corretta, rispettosa, mai sopra le righe, ma anche decisa nel sostenere le proprie idee. Il funerale di Pedronetto sarà celebrato in forma privata.

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