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Caso Wärtsila a Trieste, il Tribunale dà ragione ai sindacati: licenziamenti azzerati, procedura da rifare

La società finlandese condannata ad un risarcimento danno di 50 mila euro per ciascuna delle tre sigle sindacali. Procedura da ritirare. Licenziamenti azzerati

Diego D'Amelio Elena Placitelli
Aggiornato alle 3 minuti di lettura

TRIESTE Il giudice del lavoro del Tribunale di Trieste ha riconosciuto la condotta antisindacale di Wärtsilä Italia, dando ragione a Fim, Fiom e Uilm. Il giudice Ancora ha così deciso di azzerare la procedura di licenziamento avviata il 14 luglio e condannato l’azienda ad un risarcimento danno di 50 mila euro per ciascuna delle tre sigle.

La notizia è stata confermata dai sindacati ricorrenti e impone ora alla multinazionale finlandese di ricominciare la procedura di licenziamento. Viene così riconosciuta la carenza di Wärtsilä nelle comunicazioni ai sindacati rispetto alla situazione di difficoltà dello stabilimento di Bagnoli della Rosandra.

La sentenza non significa che Wärtsilä non potrà più licenziare, ma la procedura dovrà ripartire daccapo e durerà a questo punto 180 giorni, come previsto dall’emendamento dei ministri Orlando e Giorgetti che hanno modificato le norme antidelocalizzazione, inasprendole con l’allungamento dei tempi e l’aumento delle sanzioni a carico delle aziende che licenziano, oltre a prevedere la restituzione dei fondi pubblici ricevuti nell’ultimo decennio.

Ecco la sentenza completa:

Le reazioni dei tre segretari provinciali dei metalmeccanici

Antonio Rodà – Uilm: “ Una vittoria molto importante! Eravamo convinti delle nostre motivazioni. Ora Wärtsilä faccia marcia indietro sulla volontà scellerata di cessare la produzione a Trieste!”

Marco Relli – Fiom: “Un grandissimo risultato per la lotta sindacale che ha pagato ed è culminata nella manifestazione che ha portato la città in piazza. Il giudice ha deciso che le motivazioni di Wärtsila erano insufficienti nel metodo e nel merito, ritirando la procedura e sanzionando l’azienda stessa. Un grande esempio per tutte le altre multinazionali presenti nel territorio: comportarsi in maniera scorretta non paga e, anzi, finisce col ritorcersi contro. Trieste deve continuare a fare i motori, con o senza Wärtsilä e i questo senso lo Stato e il Governo italiano dovrà appoggiarci”. 

Alessandro Gavagnin – Fim Cisl: Un risultato storico che dà gambe a tutto quello che è stato il percorso fatto fino ad oggi. Siamo sicuramente soddisfatti perché è un’altra battaglia che portiamo a casa con le azioni messe in campo fino ad oggi, sempre rimanendo nell’ambito della legalità con un presidio che va avanti dal 15 luglio. Finalmente un risultato giusto e corretto per come sono stati trattati i lavoratori di Wärtsilä, la città e l’intero Paese. Mi auguro che questa sentenza faccia rinsavire un po’ gli avvocati dello Studio di Milano, l’azienda finlandese e il Prefetto. Con questa azione abbiamo dimostrato che siamo sul pezzo e che non molliamo di un attimo. Abbiamo capito che l’azienda sì vuole andar via ma a determinati costi. Ciò deve far aprire una discussione seria sulla re-industrializzazione del sito per la salvaguardia di tutti i dipendenti, non uno di meno”.

La nota diffusa da Usb: 

"La multinazionale perde in tribunale, ma il tempo guadagnato non deve far decelerare l'intervento istituzionale per trovare una soluzione che salvaguardi sito e posti di lavoro. Ad alcune ditte in appalto è stata già comunicata la fine delle attività sto mese. Il giudice ha scelto bene, dando un chiaro segnale -anche politico- nei confronti di questa vertenza e non solo. La sentenza sull'articolo 28 nei confronti di Wärtsilä ora da tempo, per trovare una soluzione vera, per una reindustrializzazione di Stato, a salvaguardia di tutti i posti di lavoro. Ma il tempo guadagnato non può far desistere o rallentare il tentativo di trovare soluzioni industriali. Ad oggi infatti permane una situazione drammatica, che sta colpendo le aziende dell'appalto in questo momento. Wärtsilä infatti sta espellendo già ora le ditte in appalto, con tutto ciò che ne consegue per questi lavoratori ed è proprio per questo che non ci si può permettere il lusso del tempo”. 

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) 03]]

Il comunicato diffuso da Fiom Cigil nazionale

Michele Paliani, Coordinatore nazionale Uilm per il Settore cantieristica navale

“La sentenza del Tribunale di Trieste che ha riconosciuto la condotta antisindacale di Wärtsilä è un importante risultato per tutti i lavoratori. L’annullamento della procedura di licenziamento deve indurre la multinazionale a rivedere le sue posizioni e le strategie di delocalizzazione. Ora questa decisione giudiziaria ci deve consentire di aprire un serio e vero confronto, senza avere un “contatore” che gira”, con tutte le parti interessate sul futuro di Trieste e di tutto il Gruppo in Italia”.

La dichiarazione dell’assessore regionale al lavoro, Alessia Rosolen

«È un fatto importante per la città e per tutte le relazioni industriali rispetto alle quali l’Italia dovrà confrontarsi sul tema delle delocalizzazioni. Un fatto importante che un giudice abbia chiesto di ristabilire un principio di diritto e di civiltà. L’auspicio è che ora il tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni si possa svolgere in maniera molto più pacata e attenta rispetto a quello che sono i diritti dei lavoratori e il dovere di questa nazione di rispondere in maniera compatta ad azioni unilaterali come quelle compiute da Wärtsilä».

Trieste, Rosolen sulla storica sentenza del Tribunale di Trieste

Il tweet della Capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani

La dichiarazione del Presidente della Regione Massimiliano Fedriga

«Il Giudice del lavoro del Tribunale di Trieste ha riaffermato un principio di civiltà: quando si prospettano decisioni aziendali con un impatto negativo pesante su produzione e lavoro, vanno garantiti preventivamente un'adeguata informazione ed un effettivo confronto con le parti sociali. Come, con tutta evidenza, non era avvenuto in questo caso, con parti sociali (e Istituzioni) messe di fronte al fatto compiuto con il pretesto di un ossequio formale a dati normativi.
È quanto rileva il governatore del Friuli Venezia Giulia alla notizia dell’accoglimento da parte del Giudice del lavoro del Tribunale di Trieste del ricorso presentato dalle organizzazioni sindacali di categoria in merito al comportamento antisindacale della Wärtsilä.
L'auspicio, viene osservato dal governatore, è che Wärtsilä colga il senso della pronuncia e avvii un'interlocuzione effettiva sulle prospettive industriali e occupazionali dello stabilimento di Bagnoli della Rosandra».

La dichiarazione del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza

«Tutti uniti si vince e sono molto soddisfatto della decisione del Giudice che ha accolto il ricorso dei Sindacati in merito al comportamento della Wartsila condannando pienamente l’azienda. Da amministratore e imprenditore non ho capito veramente le mosse di questa azienda che alla fine non ha avuto ragione ed ha perso. Ora continuiamo a restare tutti uniti e lavorare insieme per difendere questi posti di lavoro ed il futuro dell’insediamento produttivo».. 

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