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Telegrammi, mail, lettere in busta chiusa: il forte abbraccio per il direttore Omar Monestier

Un lungo, incessante, interminabile fluire di messaggi, pieni di cordoglio e partecipazione per l'improvvisa scomparsa del direttore, di cui si celebreranno i funerali giovedì 4 agosto alle 15 a Belluno.

federica gregori
3 minuti di lettura

TRIESTE «Quanto, quanto mi dispiace! Abbiamo perduto un uomo gentile, competente, speciale. Scusatemi, non potevo fare a meno di scrivervelo, anche per averlo incontrato al Museo Sartorio appena qualche giorno prima del suo lungo viaggio. Sono davvero addolorata. Ariella Reggio». Sono iniziati dal momento in cui si è appresa la notizia e hanno continuato scandendo i momenti più difficili, dall’incredulità iniziale alla lenta presa di consapevolezza: un lungo, incessante, interminabile - dura anche ora mentre stiamo scrivendo - fluire di messaggi, mail, telegrammi, biglietti scritti di cordoglio e partecipazione per l'improvvisa scomparsa del direttore Omar Monestier, di cui si celebreranno i funerali giovedì 4 agosto alle 15 a Belluno.

Un mondo composito fatto di anime anche molto differenti che si è stretto in un abbraccio spontaneo, caloroso, impensato in questa forza, rivolto anche alle redazioni del Piccolo e del Messaggero Veneto. Chi, come la nota attrice triestina, più emozionale e a cuore aperto e chi, invece, in levare, più scarno e asciutto: ma anche qui concentrando in poche righe un ricordo più personale, una sensazione che resta. Prefetti e cantanti, direttori di festival e comandanti dei Carabinieri: tutti uniti nell’obiettivo comune del ricordo, quasi a non volerci ancora credere, e dove le formule di prammatica non trovano quasi mai spazio.

Via telegramma arrivano presto le condoglianze «sincere e partecipi» del Questore Pietro Ostuni a nome del personale della Polizia di Stato di Trieste, cui si aggiungono quelle del collega di Gorizia Paolo Gropuzzo e colleghi di piazza Cavour del capoluogo isontino. «Profondamente colpito» il prefetto Annunziato Vardè, che approfitta per un ricordo delicato ma incisivo. «Resterà sempre vivo - scrive il commissario - il ricordo di un grande giornalista che ho avuto la fortuna di incontrare appena sono giunto a Trieste. Professionista di vasta cultura, straordinario interprete e profondo conoscitore della complessa realtà del Fvg, sempre attento al mondo delle istituzioni a cui guardava con rispetto e interesse».

Vivido e corredato da splendide foto è invece il ricordo che immortala un Monestier in maniche di camicia e berrettino blu dopo un giro in mare in motovedetta targata Guardia Costiera. Un incontro importantissimo, per il comandante Vincenzo Vitale, che riscontrò «un’attenzione sì dettata dall'interesse professionale ma al tempo stesso frutto di un modo di fare del tutto nuovo, singolare e virtuoso: a partire dal fatto di come fosse la prima volta che un titolare di testata accettasse il confronto e la conoscenza della realtà che mi onoro di presiedere e che, mio malgrado, non era mai successo altrove».

Troppo poco tempo per il comandante provinciale dei Carabinieri Mauro Carrozzo, che si duole di non aver avuto tempo materiale di stringere con Monestier un rapporto più stretto. Sgomento, incredulità, sono i termini che ricorrono di più. Ma poi, ad allontanare il buio, frasi luminose: «un vero gentleman», «bella persona che tutti abbiamo perso», che «ha saputo imprimere la propria visione»; «stile, garbo, attenzione alle scelte, misura negli interventi»; «approfondimento di realtà istituzionali di cui voleva cogliere anche le più latenti sfumature» .

Hanno voluto ricordare il direttore, tra gli altri, il presidente del Coni regionale Giorgio Brandolin; Maria Teresa Squarcina dell'Associazione Goffredo de Banfield. E ancora politici di ogni colore, sindacati, società come la cooperativa Italservice. Dal Molo VII, l’«infinito dolore» della Trieste Marine Terminal Spa. Da Udine, il ricordo intenso della direzione di Euro&Promos Spa. «La sua personalità unica - sottolineano -, la sua estrema disponibilità al confronto non le scorderemo mai. Viene meno un punto di riferimento importante per la nostra regione, uno sguardo obiettivo e sincero». In un momento del genere cadono anche titoli e formalismi, ed ecco che «gli amici della Illycaffè sono vicini alla redazione in questo momento di dolore».

Non manca il mondo della cultura, guardato dal direttore con un occhio di riguardo, a iniziare dalla prestigiosa Fazioli Pianoforti al Gruppo Polifonico Monteverdi di Ruda. «Abbiamo un ricordo molto bello di lui - scrivono dal Festival del Cinema Ibero-Latino Americano il direttore Rodrigo Diaz e Laura Cardia -, avendo dato per primo il sostegno del Piccolo al Festival, segno per noi fondamentale dell'interesse del più prestigioso quotidiano triestino, e uno dei più importanti d'Italia, alla nostra manifestazione» .

Grato di avergli dedicato una pagina intera per i suoi 40 anni di carriera il triestino Alex Vincenti: «Lo vedevo ogni sabato in tv su “Sveglia Trieste” dove io, ospite musicale fisso, gli dedicavo canzoni per sentire la sua sincera ironia». Nè manca la voce dolceamara dei collaboratori: «Grazie Direttore Omar per quanto hai fatto - scrive Gianni Pistrini -. Non dimenticherò il pacato approccio e l'affabile comprensione, anche nei confronti dell'ultimo tuo collaboratore: il sottoscritto».

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