TRIESTE. Non solo obici tedeschi, carri armati polacchi, droni turchi, lanciarazzi inglesi, cannoni italiani e miliardi di euro in altre armi provenienti da tutto l’Occidente. Anche i Balcani, seppur con molto meno clamore, hanno e stanno ancora inviando armamenti di tutti i tipi all’Ucraina - anche se spesso si tratta di mezzi più che obsoleti, da “sbolognare” per garantirsi un arsenale più potente, spesso made in Usa -.
Carri armati da Lubiana a Kiev

Sullo sfondo, per i media balcanici, ci sarebbe un accordo raggiunto con Washington