Trieste e il turismo: un percorso di crescita da rilanciare
luca ubaldeschi
TRIESTE E ora? Dopo una pandemia che dura da oltre due anni, una guerra alle porte dell’Europa e una corsa dei prezzi che soffoca la crescita economica, è normale guardare davanti a noi con preoccupazione mista ad angoscia.
Ma è anche il momento giusto per capire quali sono le risorse più preziose su cui possiamo contare e come possiamo sfruttarle al meglio per arginare le insidie e rilanciare un percorso di crescita.
È con questo approccio che torna “L’Alfabeto del futuro”, il progetto del nostro gruppo editoriale che indaga la capacità del Paese di fare innovazione e vuole valorizzare quel tesoro di competenze che i territori custodiscono. Il nostro racconto vive attraverso le pagine – di carta e digitali – dei nostri giornali e gli eventi che fortunatamente possiamo riaprire al pubblico: un aspetto cruciale, perché è anche attraverso il dialogo con i lettori che possiamo migliorare il nostro modo di fare informazione.
Dopo l’apertura di Mantova, “L’Alfabeto del futuro” arriva giovedì 23 giugno a Trieste e il focus sarà dedicato al turismo, un settore centrale sotto diversi aspetti. Lo è per la dimensione umana, cioè la legittima aspettativa che ognuno di noi coltiva di tornare a viaggiare dopo le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. E lo è per quella economica, che deve crescere sensibilmente se vogliamo superare l’evidente paradosso che affligge l’Italia delle vacanze: essere cioè il “Paese più bello del mondo” – come da slogan ripetuto all’infinito –, ma non saper sostenere adeguatamente l’industria del turismo, con il risultato di perdere terreno rispetto ai concorrenti.
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Oggi però c’è un aiuto in più che possiamo sfruttare. Ce lo offre il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che nella missione 1 mette a disposizione del turismo risorse per rinnovare le strutture e favorire un approccio che sia tecnologicamente più avanzato, ma al tempo stesso sostenibile, presupposto irrinunciabile di ogni riforma in questa fase tanto delicata.
Come da tradizione, nell’appuntamento di giovedì metteremo a confronto chi deve essere protagonista del salto di qualità: amministratori, leader del mercato e start up. Perché soltanto insieme possiamo scrivere quell’Alfabeto che ci deve guidare a riscoprire il futuro come opportunità e non più come minaccia.
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