Violiniste russe escluse dal concorso a Gorizia: l’associazione Lipizer evita il confronto e non si presenta in Municipio
Sindaco e prefetto di Gorizia si sono ritrovati da soli al tavolo di mediazione
Francesco Fain
Il tavolo disertato: sindaco e prefetto non hanno visto arrivare i vertici della Lipizer (Foto Bumbaca)
GORIZIA Non si è presentato il presidente Lorenzo Qualli, non si è presentato nemmeno il direttivo della “Lipizer”. E, così, il sindaco Rodolfo Ziberna, il prefetto Raffaele Ricciardi e l’assessore comunale Fabrizio Oreti si sono ritrovati da soli. Tema del tavolo: l’esclusione delle tre violiniste russe dal concorso internazionale.
«Prendiamo atto che il direttivo della Lipizer rifiuta il dialogo e va avanti nella sua decisione. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità», attacca Ziberna.
L’incontro era stato convocato per un ultimo tentativo di mediazione. Evidentemente fallito. «Qualli, fin dall’inizio di questa vicenda, ha eretto un muro invalicabile - aggiunge il sindaco -. Ma era doveroso cercare di aprire per lo meno una breccia in questo muro, ovvero aprire un dialogo democratico per cercare insieme una soluzione. È evidente che, da parte della “Lipizer”, questa volontà non c’è e, a questo punto, la distanza fra il Comune e l’associazione diventa abissale per quanto riguarda l’idea di una musica come strumento di pace, di unione fra le genti e di ponte fra i popoli».
Il sindaco annuncia che le tre artiste saranno a Gorizia intorno al 20 luglio per un concerto a Palazzo de Grazia. «Il maestro Claudio Liviero, della Casa delle arti, ha già parlato al telefono con una di loro (Lidia Kocharyan) che è in contatto con le altre due (Anastasia Pentina e Carolina Averina) per concordare il tutto. L’idea è quella di farle suonare insieme ad artiste ucraine perché, da Gorizia, parta un forte messaggio contro ogni guerra. Qualli dice che altre realtà hanno escluso artisti russi dagli eventi? A Gorizia, finchè io sarò il sindaco, posso assicurare che ciò non accadrà con l’avallo del Comune, e non mi importa nulla se dovrò pagare elettoralmente. Peraltro, invito il direttivo dell’associazione a leggersi la dichiarazione della Federazione mondiale dei concorsi internazionali di musica sui candidati russi e bielorussi in cui si afferma che tale organismo “proteggerà e sosterrà sempre i giovani musicisti, indipendentemente dalla loro provenienza. Usando il linguaggio universale della musica, noi incoraggiamo i giovani artisti ad agire come ambasciatori del dialogo, della comprensione e dell’unione tra le persone”.
Rammento anche che questa amministrazione ha speso circa 220 mila euro per sistemare la sede dell’associazione e il contributo annuale è stato addirittura raddoppiato rispetto a 5 anni fa. Mai nessuno aveva fatto tanto. Ciò perché eravamo convinti non solo della validità della manifestazione ma anche dei valori che questa rappresentava: valori che, oggi, con la scelta di allontanare le artiste russe stanno venendo meno e, di certo, non sono in linea con la Capitale europea della cultura 2025. La mia battaglia contro queste discriminazioni non si ferma: farò tutto ciò che è possibile per combatterle e ripristinare i diritti civili e umani di chi è stato escluso».
Sulla questione, il prefetto Ricciardi resta abbottonato. «Il sindaco mi ha chiamato a quest’incontro e, per doverosa collaborazione e cortesia inter-istituzionale, mi sono presentato all’appuntamento. La Lipizer ha disertato la riunione e sono tornato nel mio ufficio». Altro, il prefetto non aggiunge. Non vuole commentare né la rumorosa assenza, né la questione dell’esclusione delle violiniste.
Intanto, Giovanna Goddi, membro “dissidente” del Consiglio direttivo annota: «Ho già espresso la mia contrarietà sia in sede di votazione, sia quando ci sono stati comunicati gli esiti della stessa – dichiara –. Tralasciando le discutibili modalità di scrutinio, trovo che la scelta di escludere gli artisti in base al loro documento di identità tradisca la logica inclusiva della cultura che la musica e questa associazione si sono sempre proposti di perseguire».
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