Capitale europea della Cultura, un nuovo monumento opera di scalpellini e mosaicisti unirà Gorizia e Nova Gorica
L’associazione Skultura 2001 ha coinvolto le realtà di Aidussina e Spilimbergo. L’idea è di collocarla nell’area verde accanto al valico di via San Gabriele
Marco Bisiach
GORIZIA Con lo sguardo rivolto, e non da oggi, al 2025, Gorizia e Nova Gorica saranno unite anche da una nuova opera d’arte. Avrà un forte valore simbolico e potrà magari essere collocata nei pressi del confine che non c’è più, in un luogo ancora da individuare. Già, anche perché l’opera in questione – che è frutto dell’iniziativa dell’associazione Skultura 2001, coinvolge tante realtà differenti ed è sostenuta da contributi in arrivo sia dalla Slovenia sia dall’Italia – è ancora “in cantiere”, negli spazi sempre suggestivi di quella fucina d’arte che è rappresentata dalle Case dell’Eremita, a Sant’Andrea.
Ieri mattina, lunedì 16 maggio, alle porte di Gorizia erano al lavoro gli allievi e le allieve della Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo, coordinati dal professor Stefano Juf, impegnati nella realizzazione di una parte del progetto.
A raccontare nella sua interezza il progetto è Mario Brescia, numero uno dell’associazione “Skultura 2001”. «L’opera nasce da un blocco di pietra di circa tre metri per un metro e mezzo – spiega Brescia –, che è stata sagomata e incisa già dagli scalpellini dell’Università della terza età di Aidussina, in Slovenia. Nella parte alta troviamo il cielo idealmente collocato sopra le città di Gorizia e Nova Gorica, rappresentate in modo simbolico con delle forme arcuate e rettangolari, oltre che dai loro stemmi. Ancora nella pietra saranno scolpite delle figure che rappresenteranno le persone libere di muoversi e di spostarsi, senza più confini, mentre per arricchire il tutto con qualcosa ce definisse l’ambiente saranno aggiunti i corsi sinuosi dei fiumi Isonzo e Vipacco, quelli che racchiudono le nostre terre».
La prima parte della scultura a prendere colore e, in qualche modo, vita è, appunto, quella del cielo, al quale stanno pensando i mosaicisti di Spilimbergo, mentre le figure umane saranno realizzate presumibilmente in autunno. L’obiettivo è quello di concludere il nuovo monumento (il cui progettista è Jurij Smole dell’Accademia di Belle arti e Design di Lubiana) entro la fine dell’anno, mentre per quanto riguarda la sua collocazione, nulla è stato ancora deciso. «Noi però abbiamo avanzato una nostra proposta, un’ipotesi – racconta Mario Brescia –. Visto che il suo posto deve essere a cavallo del confine, in un luogo di passaggio dove possa essere ammirata, e possibilmente in un’area verde che la contorni, ideale potrebbe essere la zona vicino al valico di via San Gabriele, lungo il corso del Corno, alle spalle di via Catterini. Ma si tratta di aspetti che andranno in ogni caso definiti di comune accordo»
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