Ogni guerra produce pesanti retoriche. Quella attuale non fa eccezione, se solo pensiamo al modo con cui all’inizio è stata mascherata la stessa parola “guerra”.
Come se qui, similmente a quanto accade in molti discorsi pubblici, il senso delle parole si sdoppiasse e venisse presentata come verità una “narrazione” opportunamente falsificata.
Le chiamiamo fake news, ma spesso non sono semplici false “notizie”, piuttosto pretendono di essere l’immagine “vera” della realtà.