Il Cai per i 140 anni rilancia i progetti del monte Sabotino
La sezione al lavoro per il centenario della morte di Paternolli e l’anniversario della fondazione nel segno transfrontaliero
Marco Bisiach
Il Cai di Gorizia sarà in prima fila assieme al Comune nella valorizzazione del monte Sabotino, con vista sul 2025 e sulla Capitale europea della cultura. E intanto è già al lavoro per celebrare degnamente, il prossimo anno, due anniversari importanti come il centenario della morte di Nino Paternolli e soprattutto il 140° della fondazione del Club.
Sono davvero tanti gli spunti di lavoro al centro dell’attenzione in queste settimane e questi mesi dei soci e del direttivo della sezione goriziana del Club alpino italiano, che si è recentemente confrontato con il sindaco Rodolfo Ziberna e l’assessore alla Cultura Fabrizio Oreti in un incontro al quale hanno partecipato tra gli altri il presidente Giorgio Peratoner, il consigliere Gianluigi Chiozza e il referente culturale della sezione Elio Candussi.
Obiettivo condiviso e ambizioso è innanzitutto quello di valorizzare a dovere il monte Sabotino nell’ottica delle celebrazioni per Nova Gorica e Gorizia capitali europee della cultura del 2025. Ancora nel lontano 2004, qualche mese prima dell’ingresso della Slovenia nell’Ue, a Gorizia si svolse un grande convegno che mise a confronto il Cai e la società alpina slovena, oltre alla Provincia, e nel quale si parlò appunto dei possibili progetti da sviluppare per l’altura che domina l’Isonzo e le due città. Riprendendo in mano, anche, proprio quelle idee e parte di quei progetti il Cai ha gettato le basi di un lavoro condiviso con lo Slovensko Planinsko Društvo di Gorizia e da estendere pure al Planinsko Društvo di Nova Gorica (le omologhe realtà che riuniscono gli alpinisti della minoranza slovena e della comunità d’oltreconfine) con l’obiettivo di valorizzare in chiave transfrontaliera il Sabotino in tutti i suoi aspetti: da quelli storici e culturali a quelli paesaggistici, naturalistici e turistici. «Una proposta che è stata accolta con favore dal Comune, che si è già detto al nostro fianco, e ha assicurato il suo impegno a reperire le risorse economiche a sostegno del progetto – racconta il presidente del Cai di Gorizia, Giorgio Peratoner –. Un progetto che deve ancora essere definito, anche se in generale possiamo parlare di interventi quali la promozione del monte attraverso nuova cartellonistica, cura e mappatura dei sentieri, tabelle informative su flora e fauna, e molto altro ancora».
Accorciando la prospettiva e avvicinando il traguardo a cui tendere, il Cai è impegnato nell’organizzazione delle iniziative legate come detto ai 140 anni del sodalizio e al centenario della morte di Nino Paternolli, fraterno amico di Carlo Michelstaeder ed Enrico Mreule, la cui tipografia e casa editrice si trovava proprio nel palazzo di piazza Vittoria oggi oggetto di restauro per diventare moderna casa dello studente, e che era grande appassionato di montagna e socio del Cai di Gorizia. Ecco perché il Cai punta a ricordarlo, come ha spiegato a Ziberna e Oreti il referente Elio Candussi, così come punta a omaggiare la sua storia di quasi un secolo e mezzo in città, spaziando tra ricordi e rinnovamento. Un rinnovamento segnato in questi ultimi anni dalla nascita di nuovi gruppi sezionali (come quello per la tutela dell’ambiente montano) ma anche dalla realizzazione del nuovo logo che finalmente identifica il Cai di Gorizia.
Ma il Club alpino goriziano – che vanta quasi mille soci – non lavora solo a grandi progettualità, ed è impegnato anche, nella quotidianità, in attività consolidate. Tra queste quelle dedicate alla formazione, per far sì che i soci affrontino la montagna in modo sicuro e responsabile. Una promozione della cultura della sicurezza che il Cai è pronto ad aprire anche all’esterno, organizzando, come ha spiegato Gianluigi Chiozza al Comune, iniziative rivolte a tutti i cittadini. Così come è rivolto a tutti in fondo il lavoro di tracciatura e manutenzione dei sentieri, fiore all’occhiello per il Cai goriziano. La rete di competenza comprende itinerari sul Carso Isontino, sul Collio e il Sabotino, e solo negli ultimi tre anni i soci si sono spesi per un totale di 350 giornate di lavoro, per preservare una ventina di percorsi sul territorio isontino. —
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