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modifica del regolamento in commissione

Tassa di soggiorno non versata: stop alle conseguenze penali

Recepite le norme nazionali: per i titolari di strutture ricettive che ometteranno il pagamento scatterà solamente la sanzione amministrativa

L.T.
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La revisione al Regolamento dell’imposta di soggiorno che il Comune di Trieste si appresa ad apportare, recependo l’ultima modifica alle normative nazionali, cambia la posizione dei gestori delle strutture ricettive e di alloggi oggetto di locazione per finalità turistiche.

«Di fatto – precisa l’assessore al Bilancio, Everest Bertoli – la sanzione per l’omesso versamento non è più penale, visto che recependo la modifica ci sarà solo una sanzione amministrativa, oltre ovviamente al recupero delle somme dovute». Fino ad oggi, infatti, l’albergatore che tratteneva le somme incassate, veniva perseguito penalmente per peculato. Ora le cose cambiano.

Le modifiche al regolamento, al centro ieri della riunione della II Commissione consigliare, sono state condivise con le categorie, che a loro volta hanno dato indicazioni per ulteriori correttivi, accolti dal Comune. Tra questi il fatto che le piattaforme telematiche a cui i viaggiatori fanno riferimento per prenotare una stanza o un appartamento turistico, quando verseranno il dovuto dell’imposta di soggiorno dovranno allegare una distinta che specifichi struttura per struttura da dove derivano quei pernottamenti.

Inoltre, tra le strutture ricettive obbligate a incassare e poi versare al Comune l’imposta, rientreranno anche le residenze turistico alberghiere. Chi pernotta a Trieste deve versare questa imposta dal 1° giugno 2018. In tutto il Friuli Venezia Giulia si va da 2,50 euro a notte per un hotel a 5 stelle a 1,20 per un albergo a una stella, fino a 1 euro al giorno per il semplice campeggio. L’imposta viene applicata fino a un massimo di 5 pernottamenti consecutivi. —



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