TRIESTE Non una vittoria, per attivisti, ecologisti, oppositori del governo, i piccoli Davide della Serbia. In realtà, un trionfo, contro un Golia bifronte, le autorità al potere e il colosso minerario anglo-australiano Rio Tinto. Non si può descrivere altrimenti lo scenario che si è concretizzato a sorpresa nel Paese balcanico, dove è deflagrata come una bomba la notizia della “resa” dell’esecutivo alle proteste ambientaliste che, da mesi, hanno paralizzato Belgrado e altre città serbe.
La grande vittoria degli ambientalisti: la Serbia ferma le miniere di litio

Una delle proteste e, a destra, la premer serba Ana Brnabić che ha confermato lo stop al progetto
Annuncio ufficiale della premier Brnabic: «Tutte le decisioni legate al progetto e le licenze sono state annullate»