Marchesan: «Esclusi dai comuni rivieraschi ma qui c’è la Cona»
Il sindaco di Staranzano: «Accordo appreso dalla stampa Mai mai stati coinvolti. Eppure abbiamo la zona Sic»
Tiziana Carpinelli
Tiziana Carpinelli / Staranzano
Se il patto rivierasco è strategico per la valorizzazione del patrimonio pubblico, si pone come chiave di volta per perseguire obiettivi di tutela naturalistica, vuole essere una calamita per i fondi europei e le risorse del Pnrr, vera manna dal cielo, allora come mai Staranzano e l’Isola della Cona sono rimasti tagliati fuori? Dice il sindaco Riccardo Marchesan che di questo protocollo, suggellato all’Hannibal con prosecchino e prosciutto crudo tagliato al coltello, lui ha appreso solo dalla stampa e si chiede come mai la sua municipalità, piccola e certamente bisognosa di agevolazioni negli iter, sia stata trascurata.
«L’accordo rivierasco – riflette Marchesan – riguarda molti ambiti tra cui quelli dello sviluppo turistico, delle questioni ambientali, cioè la valorizzazione delle aree naturalistiche, la protezione di fauna e flora marina e le campagne di tutela ecologica. Tra i comuni firmatari è però stato escluso Staranzano, mai coinvolto in questo percorso, tanto che l’amministrazione ne è venuta a conoscenza solo dalla stampa». «Ci chiediamo come è stato possibile escludere un territorio sede della Riserva naturale regionale Foce dell’Isonzo», rincara. Staranzano, peraltro, è capofila dell’organo gestore, che comprende gli enti di San Canzian d’Isonzo, Fiumicello Villa Vicentina e Grado. Ci sono Siti di interesse comunitario (zona Sic), oltre a quelli di Natura 2000. Non sfugge, poi, come la Cona, con le sue bellezze naturalistiche e faunistiche, funga da «richiamo per molti turisti provenienti non solo dall’Italia e dall’Europa, ma pure da altre parti del mondo». Marchesan concorda con quanto detto dal governatore Massimiliano Fedriga e cioè che la «cultura dell’isolamento penalizza tutti». Ma allora al sindaco viene spontaneo chiedersi «le ragioni per le quali non si è voluto coinvolgere Staranzano, comune virtuoso del litorale». E interrogarsi sui «criteri alla base della costruzione della rete intercomunale, ritenuta strategica per attingere più agevolmente ai fondi pubblici».
Fin qui il protocollo. C’è poi la faccenda politica, con l’attacco di Tiziana Maioretto, capogruppo della Lega, che pungolava Marchesan proprio a farsi sotto con i cinque sindaci per entrare nella partita rivierasca, simultaneamente accusando la municipalità staranzanese di aver fatto più volte combutta con le amministrazioni “affini”, cioè di comune bandiera. «Alla consigliera – ribatte il sindaco – ricordo che il “Patto di blocco” nel patto parasociale di Apt, condiviso da nove Comuni di area isontina, è solo un impegno a valutare congiuntamente l’eventuale cessione delle azioni, per massimizzarne il prezzo nell’eventuale vendita. Per enti che vantano azioni di quote decimali o di qualche punto percentuale è una cosa normale fare massa critica al fine di poter trarre i maggiori vantaggi economici e non equivale a proporre un’azione contro l’operato dell’azienda dei trasporti locali, come invece Maioretto sostiene impropriamente».
Quanto alle convenzioni stipulate tra Staranzano, San Canzian, Doberdò e Sagrado «riguardano lo Sportello unico delle attività produttive e la Polizia locale». Relativamente al primo, fino a cinque anni fa «era gestito da Monfalcone per tutti i Comuni, tranne Ronchi – sempre Marchesan –. Un servizio in seguito condotto dall’Uti, ma da lì l’attuale esecutivo Cisint si era platealmente tirato fuori». «Così – prosegue Marchesan – soppresse le Uti dal governo regionale a traino Lega, Ronchi ha ripreso la gestione in autonomia come faceva prima delle unioni territoriali e gli altri quattro Comuni che erano nello Suap dell’Uti, si sono convenzionati per continuare a garantire il servizio ai cittadini». Insomma, un «accordo di necessità» per assicurare un servizio e non – così l’ha definito la leghista Maioretto – tra “comuni amici”, come invece «sembra essere oggi pratica abituale e conclamata da parte di alcuni», puntualizza sempre Marchesan.
In tema infine della convenzione sulla Polizia Locale tra Staranzano, San Canzian, Sagrado e Doberdò si sono messe assieme «le poche unità di vigili degli enti per far fronte alle necessità di un’area vasta e non certo per interessi di parte». «Mentre per l’assunzione del personale – termina il sindaco – ricordo che la legge regionale 20/2020 ha posto stretti vincoli per questa spesa, legandola a una percentuale di entrate correnti, ignorando equilibri di bilancio e creando così difficoltà a comuni come il nostro, penalizzati». —
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