«Faremo i conti con chi a sinistra gioisce per l’esito di Cattarini»
Moretti e Percuzzi annunciano «una riflessione franca e sincera all’interno del circolo» e puntano il dito con i tesserati che hanno votato gli altri
r.c.Alcune righe sofferte firmate dal coordinatore provinciale Diego Moretti e dal segretario del circolo Michela Percuzzi. «Più di seicento persone che, in piena pandemia, si recano a votare alle primarie per scegliere il prossimo candidato sindaco del centrosinistra rappresentano comunque un buon successo. C’è delusione per il risultato di Riccardo Cattarini, che ringraziamo per l’impegno di questi ultimi mesi, e sostegno a Cristiana Morsolin in quello che sarà la sfida più importante, la campagna elettorale della prossima primavera. A coloro che, a destra e a sinistra, stanno gioendo per la sconfitta del Pd, diciamo che i conti si faranno alla fine, sotto tutti i punti di vista. Dobbiamo guardare avanti. Una riflessione franca e sincera dentro il nostro circolo va fatta perché, da questa sconfitta, il Pd monfalconese esca rinnovato e più forte di prima».
C’è poco altro dal Pd il giorno dopo l’amara sconfitta alla primarie.
La riflessione indicata dai vertici si chiama congresso comunale, in programma già a febbraio.
Prima, però, bisogna che a ciascun iscritto sia regalato uno specchio su cui riflettere la propria coscienza. Lo si evince dalla frase sibillina relativa a quanti, a destra e a sinistra, stanno gioendo della sconfitta.
Pezzi da novanta, ex amministratori, tessitori di alleanze, uomini dalla lunga militanza.
Moretti e Percuzzi non lo scrivono ma è il segreto di San Nicolò che diversi esponenti del Pd hanno sostenuto Strukelj.
Legittimamente, s’intende.
Percuzzi, prima del comunicato, aveva postato il laconico messaggio: Complimenti a Cristiana Morsolin per la sua candidatura. Bella lezione di democrazia soprattutto per Monfalcone».
Cattarini si era sforzato un po’ di più: «Complimenti a Cristiana Morsolin, che è una donna seria e preparata, giovane ma con tanta esperienza. Ci sarà il tempo delle analisi e delle riflessioni, ma non voglio che si parli di pareggio. Ho fatto troppo sport per non sapere perfettamente che, alla fine di una competizione, c’è chi vince e c’è chi perde, per un metro nella vela, per un punto a basket, per un centesimo nell’atletica o nello sci. Ho perso io. Quello che voglio fare da subito è ringraziare, di vero cuore, tutte le persone, le più disparate, che mi hanno incoraggiato e spronato. Avevano tutti, provenendo da mondi e esperienza diverse, la mia visione della società. Sono loro che hanno reso per me quest’esperienza bellissima, indipendentemente dall’esito. È un patrimonio di speranze, idee e aspettative che non si deve perdere. Non verrà perso». —
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