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cerimonia a ronchi

Il ricordo dei carabinieri uccisi nel ’91 a Bologna dalla banda della Uno bianca

Lu. Pe.
1 minuto di lettura

RONCHI

È il 4 gennaio 1991: al quartiere Pilastro di Bologna, una pattuglia di Carabinieri cade sotto le pallottole della banda della Uno bianca. L’auto dei militari sorpassa quella dei criminali i quali, temendo un controllo, aprono improvvisamente il fuoco contro i tre militi che perdono la vita. Otello Stefanini, Andrea Moneta e Mauro Mitilini saranno decorati di medaglia d’oro al valor civile alla memoria.

Sono stati ricordati ieri, a Ronchi dei Legionari, nel corso di una cerimonia al cippo che li ricorda in piazza della Concordia. Pochi anni dopo il tragico attentato furono le associazioni ambientaliste ronchesi, guidate da Nicola Rusca, assieme all’amministrazione a voler dedicare un cippo, in quella che sarebbe diventata piazza della Concordia, reso ancor più grazioso ed elegante dallo scultore Giovanni Maier. Con un lavoro apprezzabile, accanto alla pietra carsica in cui sono impressi i nomi dei carabinieri, ha sistemato tre simboli storici dell’Arma, che sono il cappello, la bandoliera e la fiamma. È stato il presidente dell’associazione nazionale Carabinieri, Pasquale Leone, ad aprire la cerimonia alla quale erano presenti il sindaco, Livio Vecchiet, l’assessore allo sport, Erika Battistella, il consigliere comunale, Renato Chittaro, l’assessore monfalconese, Antonio Garritani, il comandante della stazione, maresciallo Mario Egidi e la vicecomandante della Polizia locale, ispettore Alessandra Caiffa.

«Ai nostri Carabinieri – ha detto il primo cittadino – dobbiamo sempre rivolgere un sincero grazie sia per quanto fanno quotidianamente entro i confini nazionali, sia in Paesi lontani dove sono chiamate ad operare in difficili situazioni, che mettono a repentaglio la loro vita». —



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