GRADISCA
Un nuovo presidio di protesta avrà luogo al Cpr di Gradisca dopo la notizia del suicidio, all’interno della struttura per i rimpatri, di un cittadino marocchino di 41 anni. Il sit in è stato annunciato dall’assemblea regionale permanente No Cpr No Frontiere e si svolgerà domenica alle 14.30. “Un’altra morte di Stato non può passare nell’ombra” è lo slogan del presidio. «In due anni dalla riapertura del Cpr a Gradisca – la denuncia – sono già tre le persone morte in questo centro di detenzione. Dopo Vakhtang Enukidze e Orgest Turia si conta ora un altro morto di Stato tra i reclusi nel lager di Gradisca. I Cpr sono dei centri di detenzione dove le persone vengono private della propria libertà, con la prospettiva di una deportazione. Le condizioni all’interno di questi lager sono terribili, addirittura peggiori di quelle di molte carceri». Accanto al Cpr c’è il Cara che ospita i richiedenti asilo. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GRADISCA
Un nuovo presidio di protesta avrà luogo al Cpr di Gradisca dopo la notizia del suicidio, all’interno della struttura per i rimpatri, di un cittadino marocchino di 41 anni. Il sit in è stato annunciato dall’assemblea regionale permanente No Cpr No Frontiere e si svolgerà domenica alle 14.30. “Un’altra morte di Stato non può passare nell’ombra” è lo slogan del presidio. «In due anni dalla riapertura del Cpr a Gradisca – la denuncia – sono già tre le persone morte in questo centro di detenzione. Dopo Vakhtang Enukidze e Orgest Turia si conta ora un altro morto di Stato tra i reclusi nel lager di Gradisca. I Cpr sono dei centri di detenzione dove le persone vengono private della propria libertà, con la prospettiva di una deportazione. Le condizioni all’interno di questi lager sono terribili, addirittura peggiori di quelle di molte carceri». Accanto al Cpr c’è il Cara che ospita i richiedenti asilo. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori