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Morto Enrico Osso storico orefice aveva 102 anni

Era il più anziano della città, riferimento del commercio locale. Lavorò nel negozio avviato dal padre ora lasciato in gestione ai figli

Francesca Artico
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Francesca Artico / PALMANOVA

La città stellata dice addio a Enrico Osso, l’orefice che con i suoi 102 anni era il più anziano di Palmanova. Con lui se ne va uno dei protagonisti della storia mandamentale della città, ma soprattutto un punto di riferimento del commercio palmarino. Vedovo da due anni di Pina, Enrico Osso, lascia la figlia Francesca e il figlio Alessandro. I funerali saranno celebrati oggi, alle 15, nel duomo di Palmanova. Come ricorda la figlia Francesca, nell’ultimo anno il padre aveva perso un po’ di quella brillantezza che gli era congeniale, «forse – dice – a causa della situazione determinata dal Covid: per precauzione non usciva a fare la passeggiata quotidiana, come era sua abitudine. Nell’ambito familiare però recuperava e ritornava ad essere l’uomo che era sempre stato: attento e brillante. Lo avevamo ricoverato nei giorni scorsi nell’ospedale della città a causa di problemi respiratori». Enrico Osso era nato a Bagnaria Arsa il 5 dicembre 1919. Inizia a lavorare da giovanissimo, attorno agli 11-12 anni, nella bottega di orologiaio che il padre Giovanni aveva avviato a Palmanova nell’anno della sua nascita. Era molto conosciuto nella città stellata dove, con passione e dedizione, svolgeva in Borgo Aquileia (cambiando però tre volte sede), l’arte dell’orologiaio. Aveva una mano fermissima e fino a oltre ottant’anni era stato in grado di eseguire lavori anche molto delicati. Il suo negozio era anche conosciuto in tutta la Bassa friulana, proprio per la maestria con cui aggiustava gli orologi. La sua vita lavorativa Enrico Osso l’ha trascorsa nel proprio laboratorio di orologiaio, quel laboratorio che ora sono i figli a gestire. Aveva vissuto la Seconda guerra mondiale della quale ricordava, in particolare, i mesi in cui aveva lavorato nel campo dell’Organizzazione Todt (lavoro forzato organizzato dalla Wehrmacht nei Paesi occupati), alla periferia di Muggia. —



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