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«E con i 40 milioni del Pnrr altre opere utili ad attrarre investimenti»

Il sindaco Dipiazza alla presentazione ha elencato le varie partite aperte in città

G.B.
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Alla presentazione del progetto architettonico del Museo del mare ieri in Sala Luttazzi c’era buona parte del Comune di Trieste. Il sindaco Roberto Dipiazza, l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi, l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi, gran parte dei funzionari e dello staff di riferimento. Sul futuro Museo del mare l’amministrazione comunale scommette davvero molto: «È un punto focale per il futuro della città, un attrattore culturale e scientifico d’importanza europea, un museo d’avanguardia che ci permetterà la crescita che la città di Trieste deve attuare nei prossimi anni», ha dichiarato Lodi.

«Quattro anni e mezzo fa il Porto vecchio, fiore all’occhiello dell’impero austroungarico e punto di scommessa economico nel dopoguerra, era un luogo deserto. Grazie alla sdemanializzazione il Comune ha potuto acquisire le aree dall’Autorità portuale e con i 50 milioni di euro messi dal Ministero per i beni culturali abbiamo potuto prendere in mano questa realtà, che era già sotto l’attenzione di associazioni come Italia Nostra. Abbiamo ottenuto grossi interventi dai privati per la realizzazione del Centro congressi e oggi abbiamo due terzi del Magazzino 26 ristrutturati, con allestimenti museali e la Sala Luttazzi», ha ricordato Rossi. «Ora speriamo che quest’operazione per aumentare le capacità museali scientifiche e umanistiche di Trieste rilanci non solo Porto vecchio ma l’intera città, con l’obiettivo di incrementare il flusso turistico e di rendere questo luogo un punto nevralgico per l’area mitteleuropea».

Per il sindaco Dipiazza l’intera città si sta rinnovando: «L’ex Centro di calcolo diventerà la sede di Esatto, a breve partirà il cantiere dell’ex palazzo delle ferrovie in piazza Vittorio Veneto, dove un gruppo immobiliare austriaco costruirà un hotel e degli appartamenti, e poi c’è il progetto per la viabilità e per il MuMa (Museo del Mare), che occuperà 38 mila metri quadrati. A giorni sapremo il nome della ditta cui saranno affidati i lavori di rinnovamento della bretella del Porto vecchio. I 40 milioni del Pnrr ci consentiranno di riorganizzare tutta l’area e di presentarla agli imprenditori che – ha sottolineato il primo cittadino – riceviamo quotidianamente perché vogliono investire in città e nel Porto vecchio».

Il lavoro per il nuovo Museo del mare è stato portato avanti in maniera congiunta dagli uffici comunali e dall’architetto Guillermo Vazquez Consuegra: «Prima della gara di progettazione l’architetto Paolo Ricci aveva firmato un progetto di fattibilità – spiega l’architetto Lucia Iammarino, direttore del Servizio edilizia pubblica – e avevamo organizzato un viaggio ad Amburgo per studiare le soluzioni adottate lì in vista del nuovo progetto per Trieste. Le fasi procedurali sono state numerose e lunghe: abbiamo iniziato nel 2016 e finiremo probabilmente nel 2025».

Un’ultima nota riguarda il nome del nuovo museo: l’acronimo MuMa, svela Iammarino, è nato all’interno degli uffici del Comune e potrebbe diventare il nome ufficiale del contenitore. Anche se dai mugugni in sala seguiti alla sua dichiarazione pare che non tutti siano d’accordo. —



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