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Marco Bisiach

Lasciata magari solo per qualche ora fuori dalla porta, e almeno in parte, la bufera politica seguita alla bocciatura dell’assestamento di bilancio di martedì sera, il Consiglio comunale mercoledì ha voltato pagina e affrontato la partita delle controdeduzioni alle osservazioni e opposizioni al Piano comunale di classificazione acustica. Questione licenziata alla fine con i 24 voti della maggioranza, sostenuta in questo caso pure dai “si” della Ssk e di Federico Portelli (Borghi), i 10 no dell’opposizione e le astensioni dei contras Franco Zotti (Legalizziamo Gorizia Zf) e Serenella Ferrari (Movimento Regione futura), e di Emanuele Traini (Gorizie). Il piano, si ricorderà, era stato approvato già da un anno, redatto in ossequio ai criteri piuttosto precisi previsti dalla legge regionale. Tra approvazione ed adozione deve intercorrere poi un lasso di tempo durante il quale cittadini, associazioni o altre realtà possono presentare le loro osservazioni. Ne sono arrivate in totale 12, per questa zonizzazione acustica goriziana.

«Di queste sono state accolte quelle presentate dall’Arpa, che avevano natura strettamente tecnica – spiega l’assessore comunale all’Ambiente Francesco Del Sordi –. Le altre avevano natura più puntuale, e non sono state ritenute accoglibili non per una volontà politica, ma proprio per i paletti ai quali l’ente deve attenersi». Elementi che comunque non hanno convinto tutti i consiglieri nell’opposizione. Approvata pure la presa d’atto della variante 45 al Piano regolatore (all’unanimità), mentre il sindaco Ziberna ha fatto propria la mozione presentata da Adriana Fasiolo del Pd sulla “Riqualificazione del centro storico in previsione della Capitale europea della Cultura 2025. In apertura di seduta c’era stato spazio invece per le interrogazioni. Ermanno Macchitella (M5s), ha chiesto ad esempio di intervenire per migliorare la sicurezza della viabilità a Piedimonte, dove le automobili sfrecciano troppo spesso ad altissima velocità. Facendo infine un passo indietro nuovamente alla seduta di martedì, c’era stata polemica sul consigliere leghista Tomasella, molto contrariato dalle spese legate all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. «Ho espresso un voto politico, coerente con le mie idee e posizioni – risponde però Tomasella –. Non condivido un modo di pensare che alimenta immigrazione incontrollata e senza regole. Dalle opposizioni ho ricevuto pesanti attacchi e offese, anche personali, solo perché non mi piego al pensiero unico. Resto dell’idea che occorrerebbe una bella sforbiciata ai costi, chiudere i porti e controllare i confini». —

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