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«Perini presidente di circoscrizione con una candidatura fuori termine»

Le opposizioni chiedono una verifica tecnica agli uffici dopo l’elezione dell’esponente Fdi in Sesta

Lilli Goriup
1 minuto di lettura

il caso



Le opposizioni contestano l’elezione di Paolo Perini (FdI) alla presidenza della Sesta circoscrizione, a causa di un vizio procedurale nella presentazione della sua candidatura.

A riguardo la pentastellata Elena Danielis indirizza ai vertici del Comune una mail, sottoscritta dai colleghi dem e municipalisti. Il testo ripercorre innanzitutto i passaggi successivi alle repentine dimissioni di Bruno Rossetti, poco dopo essere stato eletto presidente: la scorsa settimana il parlamentino di San Giovanni ha dunque nuovamente votato, scegliendosi come guida appunto Perini.

«Dopo le dimissioni di Rossetti, il segretario della circoscrizione Fabrizio Hlavaty ha convocato una seduta per il 26 novembre», si legge: «Contestualmente ha fissato alle ore 12 del 23 novembre il limite per ripresentare candidature e programmi. Dal timbro apposto sul programma del centrodestra, abbiamo tuttavia appreso che il documento era stato inviato alle 23.09 del giorno 23. Dunque palesemente fuori termine, anche in base all’articolo 106 dello Statuto comunale, secondo cui simili atti vanno depositati almeno tre giorni prima della seduta». Il resoconto prosegue con il Consiglio circoscrizionale online del 26 novembre, che ha visto infine Perini eletto presidente dalla maggioranza di centrodestra del parlamentino.

Nel corso della seduta la consigliera Danielis ha «evidenziato l’irregolarità» per mezzo di una pregiudiziale, respinta con 11 voti contrari e 9 favorevoli, e rilevato poi «difformità minori» quali la mancata lettura del documento programmatico e il fatto che alcuni consiglieri avessero effettuato l’accesso alla videoconferenza senza registrarsi con nome e cognome. La lettera afferma ancora che, sempre in quella sede, Hlavaty «ha espresso rammarico per quello che ritiene essere un proprio errore materiale legato alla convocazione della seduta con carattere di urgenza». Su queste basi, adesso le opposizioni chiedono dunque un «parere sulla validità della candidatura a presidente di Perini» al segretario generale Giampaolo Giunta, mettendo a conoscenza della questione anche l’assessore con delega al Decentramento Michele Lobianco, gli uffici comunali e circoscrizionali. «Se la candidatura di Perini risultasse inammissibile», conclude la lettera: «Chiediamo allora di ritenere eleggibile Sandra Di Febo (Pd), unica candidatura presentata nei termini». A margine, Danielis commenta: «Il caso denota mancanza di rispetto verso le istituzioni democratiche e rischia di creare un precedente pericoloso».

Il segretario Giunta e l’assessore Lobianco fanno sapere che è in corso una verifica tecnica con gli uffici. Contattato per una replica, Perini afferma: «Sono certo che, se c’è un problema, gli uffici lo risolveranno. E, se necessario, rivoteremo il presidente della circoscrizione, dove abbiamo la maggioranza. Non vedo come la minoranza possa rivendicare la presidenza, senza avere nemmeno il numero legale per garantire le sedute. Così si rischia di bloccare inutilmente i lavori del parlamentino». —

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