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Le stelle della guida Michelin baciano Cormons e Dolegna

Fra i sette della regione L’argine e Al Cacciatore della subida

Isabella Franco
1 minuto di lettura

CORMONS

Poche novità e molte conferme. Dopo i rumors che accompagnano ogni evento carico di aspettative, ecco svelati i nomi degli chef che entrano nell’Olimpo della nuova Guida Michelin. Dove il Collio si fa valere

A Trieste sono confermate le due stelle per Matteo Metullio e l’inseparabile sous-chef Davide De Pra dell’Harry’s Piccolo. Metullio si tiene ben strette le due stelle conquistate con grande soddisfazione e molta commozione lo scorso anno, un risultato che difficilmente poteva migliorare in così poco tempo dato che l’Harry’s è rimasto chiuso a lungo, oltre che per le restrizioni dovute alla pandemia, anche per i lavori di ristrutturazione che hanno coinvolto l’hotel Ai Duchi che ospita il ristorante.

Guardando agli altri territori della regione, una bella sorpresa arriva invece da un giovane chef di Aquileia, il venticinquenne Simone Selva, allievo di Lorenzo Cogo e Francesco Brutto, per due stagioni al Venissa di Mazzorbo e ora “vincitore” della sua prima stella per il ristorante Wisteria di Venezia. Studi classici a Gorizia, Simone ha sempre avuto le idee chiare per il suo futuro, tanto da trasferirsi per mesi a Londra da Pollen Street Social prima di approdare al Wisteria.

Tranne che per “La Taverna” a Colloredo Di Monte Albano, brilla anche per il 2022 la stella per tutti gli altri “big” della nostra regione, “L’Argine” a Vencò (Antonia Klugmann), “Al Cacciatore della Subida” a Cormons, “La Primula” di San Quirino, “Osteria Altran” a Ruda, “Laite” a Sappada.

Oltre a Metullio, due stelle Michelin confermate a Emanuele Scarello del ristorante “Agli Amici” di Godia. Sono quindi in tutto sette gli stellati in regione in un’annata difficile per valutazioni diverse da quelle precise, puntuali e ricorrenti degli ispettori Michelin che si basano su prove a tavola che prendono in considerazione cinque elementi di giudizio: la qualità del prodotto, la tecnica, la personalità dello chef, il rapporto qualità prezzo, la regolarità.

«I piatti sono la chiave di ingresso nelle stelle», lo conferma Matteo Metullio che ha in mano tutti gli ingredienti per migliorare ancora, considerando il riconoscimento non certo un punto di arrivo ma «uno stimolo per crescere». —



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