la vertenza
Domani, giovedì, alle 15, in diretta dal ministero delloSviluppo economico, va in onda il quadrangolare governo/Regione/ Flextronics/sindacati.
All’ordine del giorno la situazione della Flex, produttrice di materiali elettronici in zona industriale, situazione che permane decisamente critica. A convocare il tavolo il viceministro pentastellato Alessandra Todde, come già avvenne lo scorso giugno, anche se poi la riunione venne coordinata dal caposegreteria tecnica per le crisi industriali Stefano D’Addone. Todde aveva visitato il sito durante la campagna elettorale amministrativa.
A dare la notizia dell’incontro, che si terrà in videoconferenza, una nota del Movimento 5 Stelle sottoscritta dal deputato Sabrina De Carlo, dal consigliere regionale Andrea Ussai e dal consigliere comunale Alessandra Richetti.
Il punto sulla Flex era stato sollecitato venerdì scorso dalle segreterie nazionali Fiom-Fim-Uilm a fronte della preoccupante stazionarietà dello stabilimento che occupa poco meno di 600 addetti - un quinto dei quali interinali - in strada di Monte d’oro. «La cassa integrazione interviene sul 25% dell’organico - riepiloga il segretario dei metalmeccanici Uil Antonio Rodà - e il quadro degli ordinativi non è roseo. Sulle commesse incide il difficile approvvigionamento di materie prime, peraltro sempre più care. L’azienda ci ha comunicato che, in considerazione di queste premesse, è assai probabile che anche i primi mesi 2022 vengano accompagnati dall’ammortizzatore sociale».
Il sindacalista si chiede però cosa succederà quando si esaurirà l’eterno ricorso alla Cig.
Con lo sguardo a questa prospettiva, sulla quale pende il rischio di tagli occupazionali, Fiom-Fim-Uilm- Usb si sono mosse per il coinvolgimento delle istituzioni.
La multinazionale nordamericana ha garantito che fino al 31 dicembre non toccherà gli organici, ma dopo? Ecco perchè la convocazione ministeriale giunge un mese prima di una data che ai sindacati sembra assomigliare sempre più a un ultimatum.—
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