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È per una «mancanza di visioni che vadano oltre l’ordinaria gestione», secondo Anna Cisint, sindaco, che «Enzo Lorenzon non ha le competenze per immaginare un punto di arrivo delle navi da crociera al porto di Monfalcone». «Limiti», sempre a detta della prima cittadina che sul punto ha diffuso una nota di replica, «mostrati durante la sua conduzione dell’ex Consorzio industriale, ora consorzio economico». «Se si pensa – scrive – alle trasformazioni che sono state portate avanti dal nuovo consiglio dell’ente, a cominciare dall’integrazione con Gorizia, ai dragaggi, alla realizzazione del nuovo porticciolo Sauro, si può cogliere la misura della differenza fra il “vecchio” modo di gestire e la nuova dinamicità che è stata impressa per la crescita del territorio. Non a caso l’arrivo della croceristica in città è stata in passato al di fuori di ogni immaginazione e intuizione e qualche parte politica ancora non digerisce il fatto che si sia realizzata». «Nella vicenda dell’archivio del Consorzio culturale, invece, i problemi sollevati dal Comune sono di carattere tecnico da un lato, politico dall’altro – conclude Cisint –. Restiamo convinti che, così come è stata formulata, la proposta lascia aperte questioni rilevanti di sostenibilità finanziaria, con tutti i rischi di un impiego incongruente dei fondi o che il finanziamento non sia sufficiente. In questi casi non sono le chiacchiere a tranquillizzare, perché dirimenti appaiono gli atti progettuali. Quanto al nodo politico esso attiene all’interrogativo che i Comuni devono porsi se dopo quasi cinquant’anni dalla sua istituzione il consorzio può continuare a vivacchiare o serve piuttosto definire ambiti d’azione, governance, management in funzione della crescente dinamicità del territorio. Non è la realizzazione di un archivio che rilancia l’azione di un ente asfittico e laddove manca una visione di prospettiva tutto si riduce a tenere le cose come stanno».

In difesa del sindaco, poi, giunge il consigliere Ciro Del Pizzo che si firma sotto la Lista Cisint, evidentemente in previsione delle amministrative 2022. «L’impressione che ho e che più che pensare a come impiegare al meglio le risorse destinate al territorio si è aperta una guerra contro il sindaco di Monfalcone in vista delle prossime elezioni – esordisce –. L’aggressività dimostrata in questi giorni soprattutto da parte di alcune forze politiche è sproporzionata rispetto a quanto ha fatto l’amministrazione che non ha votato contro, ma ha pensato di astenersi, valutando si tratti di una decisione poco solida e preoccupante dal punto di vista finanziario in considerazione che già ora il quadro economico dell’opera non corrisponde nei numeri ai criteri contabili delle voci dei costi obbligatoriamente da inserire nei progetti, con il rischio concreto che non si rispettino i tempi e si perda il contributo. Il Comune non ha potuto non avallare una scelta tecnicamente ed economicamente fragile».

«Non capisco come si possa demonizzare la posizione di un sindaco che agisce per conto e in difesa della propria città – conclude –. Sindaco che, nel rispetto della necessità di riordinare e valorizzarne il patrimonio, è fermamente e correttamente convinto della propria proposta: la collocazione del fondo fotografico Cividini e fondo Bianchi nella ristrutturata sede dell’ex albergo impiegati. Nell’ambito del Museo diffuso della cantieristica, che comprende sia la struttura dell’ex albergo operai, sia il Centro di via Pisani 28, l’integrazione con questo nuovo spazio conservativo nell’ex albergo impiegati consente di dare unitarietà e continuità ai diversi ambiti nel comprensorio di Panzano. Cisint ha proposto di guardare al futuro aprendosi ad altre realtà: il territorio tutto può crescere». —

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