BELGRADO Belgrado la settimana scorsa al primo posto al mondo, con un indice di 179 a segnalare un’aria mefitica, piena di particolato e dunque «non sana», seguita da metropoli asiatiche celebri per l’atmosfera malsana, come Delhi, Karachi e Mumbai. Nella triste top ten, anche Sarajevo, poi balzata in testa nel weekend, sorte condivisa con Skopje e persino Zagabria.
Anno nuovo, ma nessun passo avanti compiuto nei vicini Balcani sul fronte inquinamento dell’aria, uno dei problemi cronici di una regione che, malgrado promesse e rassicurazioni, continua a produrre energia elettrica usando la sporca lignite, si riscalda con stufe a legna o a carbone e guida, causa tasche vuote, vecchie auto inquinanti, soprattutto obsoleti diesel.