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Nasce l’oasi per le api a San Pier d’Isonzo Timo, salvia e acqua in mezzo alle vigne

L’alleanza mette assieme Soroptimist, Consorzio apicoltori Gorizia, azienda Lorenzon con gestione Parco dei principi

Laura Blasich
2 minuti di lettura

la storia

SAN PIER

All’ombra di due noci e a fianco di un vigneto di Prosecco nella campagna di San Pier d’Isonzo ora hanno trovato casa migliaia di api. A poca distanza dalle cinque arnie, cui se ne affianca una sesta “didattica”, con delle pareti che possono diventare trasparenti per permettere ai bambini di osservare gli insetti al lavoro, è stato creato un piccolo giardino con piante di lavanda e timo, rosmarino e salvia, con fioriture in tempi diversi e amate dalle api, e alcuni tigli. A qualche metro dalla loro casa le api trovano sempre dell’acqua a disposizione, garantita da uno dei canali di irrigazione del Consorzio di bonifica della pianura isontina. Insomma, attorno e per le api, che restano un fattore fondamentale per l’impollinazione in agricoltura e i cui alveari hanno subito una drastica riduzione nell’Unione europea a causa di fattori climatici, malattie, malnutrizione ed effetti tossici degli insetticidi, si è cercato a San Pier di creare un ambiente ideale.

Lo si è fatto con uno sforzo che ha visto allearsi il Soroptimist club di Gorizia, promotore dell’azione in occasione del centenario dell’associazione nata in California il 2 ottobre del 1921, con l’azienda agricola Enzo Lorenzon di Pieris, proprietaria del terreno, il presidente del Consorzio apicoltori di Gorizia Pier Antonio Belletti e l’apicoltura Parco dei principi di Gorizia, che ha fornito i cinque apiari “normali” e li curerà. Distanti come sono da realtà produttive importanti, come tutti gli altri della realtà ora seguita da Marilena Mazzariol, erede della passione e competenza del padre Maurizio. Gli apiari dell’azienda si estendono dalla laguna di Grado, passando per il Carso, alle Valli dello Judrio e Natisone e anche più a nord nel complesso del Matajur così da permettere un’impollinazione sempre più efficiente. «Quella di Marilena è un’azienda “nomade”, che segue le api, cercando l’ambiente migliore per loro e quindi per produrre il miele», spiega Belletti, preannunciando lo sviluppo del progetto, assieme al Soroptimist e l’azienda Lorenzon, nel 2022 con il coinvolgimento dei bambini, a iniziare da quelli delle scuole di San Pier d’Isonzo.

«In ogni stagione l’arnia ha un odore diverso e un’attività diversa», aggiunge Belletti, indicando le api ancora al lavoro nella tiepida fine mattinata di ottobre, in preparazione, però, della pausa invernale che terminerà solo con l’arrivo della primavera. «Sono questi i motivi per i quali abbiamo aderito subito al progetto del centenario di salvaguardia ambientale chiamato “L’Oasi delle api-saving bees” – dice la presidente del Soroptimist club di Gorizia Laura Giorgeri –, trovando l’immediata disponibilità di partner preziosi, oltre che il patrocinio del Comune di San Pier d’Isonzo». Se il Soroptimist ha acquistato l’apiario didattico, l’azienda Lorenzon ha messo a disposizione uno spazio nei suoi terreni. «Abbiamo sempre avuto un po’ di api, che con l’irrigazione sono uno dei due fattori fondamentali in agricoltura», spiega Enzo Lorenzo, presidente della cantina di Pieris, indicando l’erba tra i filari di vigne, che viene tagliata, evitando il diserbo e quindi l’uso di prodotti chimici. Le macchine che effettuano il trattamento dei vigneti hanno invece un sistema per evitare che il prodotto goccioli al suolo. Le api quindi possono essere vicine di casa del vigneto di San Pier, dove i saluti della neoamministrazione comunale sono stati portati dal vicesindaco Michele Fappani. —



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