Un’ora e mezza di assemblea, dalle 9 alle 10.30, indetta dalla Rsu di stabilimento, alla quale hanno preso parte circa 140 lavoratori, tra operai e impiegati. E appena i rappresentanti sindacali sono usciti dall’incontro con i dipendenti, hanno affermato: «I lavoratori hanno manifestato forte preoccupazione per questo stato di vuoto informativo legato al futuro dello stabilimento. Nessuno ad oggi ha fatto chiarezza, e la maggiore apprensione è dovuta proprio al fatto che l’azienda non si esterna, attraverso i propri vertici». In rassegna le questioni ormai note, lo stato della crisi aziendale, la gestione della cassa integrazione, rinnovata per ulteriori 13 settimane, prospettive in fatto di strategia aziendale, investimenti e piano industriale. Gli umori ora si misurano con una chiara consapevolezza: «Se la situazione non si sblocca, i lavoratori sono pronti ad azioni di protesta». Si guarda al 27 ottobre, quando i Coordinamenti nazionali Fiom, Uilm e Fim, in collegamento telematico, si confronteranno con i vertici del Gruppo Nidec Asi. Sul tappeto le istanze di tutti i siti produttivi, assieme a Monfalcone quindi anche Genova, Vicenza e Milano. Sarà quella la sede dove le incognite che gravano pesantemente sulla realtà produttiva cittadina dovranno trovare risposte esplicite. «Ci attendiamo chiarezza su punti base che da mesi i sindacati hanno sollecitato e portato all’attenzione e dai quali partire per affrontare una più ampia discussione», ha affermato Furlan della Uilm.
Ieri la Rsu, con i rappresentanti Cristian Battistel, Federico Piani e Denis Boscarol, della Fiom, Luca Furlan e Attilio Coppola, della Uilm, ha recepito i timori dei lavoratori che vogliono sapere dove si sta andando e conoscere i termini di una situazione che sta lanciando segnali ben poco rassicuranti. Lo ha spiegato Battistel: «La sensazione è che le persone hanno preso coscienza di uno stato di criticità tale da chiamare in causa cambiamenti sostanziali in ordine all’attività dello stabilimento. In assemblea sono emersi dettagli a conferma di una riorganizzazione per la quale verrebbe meno una certa linea di prodotti su Monfalcone. È un segnale che pone non pochi interrogativi». Con Furlan ad aggiungere: «L’atmosfera è in fase di appesantimento progressivo, finché non si giungerà ad avere un quadro di quanto sta accadendo. I lavoratori vogliono conoscere quale sia lo scenario al quale si sta andando incontro. Diversamente, il clima di scontento sarà destinato ad alzarsi». Quindi, «se al tavolo nazionale del 27 ottobre non sortiranno riscontri per sbloccare l’attuale stato di incertezza, metteremo in atto le nostre azioni, picchetti e quant’altro». Il 27 l’appuntamento è fissato alle 10, in collegamento con Milano. «Noi gestiremo il confronto da Monfalcone - ha spiegato Battistel -, con la Rsu ci saranno anche i segretari provinciali della Fiom, Michele Orlandini, e della Uilm, Antonio Rodà», quest’ultimo presente ieri all’esterno dello stabilimento, dopo l’avvenuta assemblea. Nel frattempo il sindaco Anna Maria Cisint si confronterà con i vertici Nidec, in data da concordare, incontro previsto a seguito della richiesta formale da parte del primo cittadino. «Incroceremo gli elementi che emergeranno dai rispettivi confronti, assieme al sindaco Cisint», ha affermato Furlan confermando i contatti reciproci rispetto all’evolversi della situazione.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori