Un anno senza Cociani al Gattile Catalan: «Un’eredità da tutelare»
Il 18 settembre 2020 moriva l’ideatore dei rifugi triestini per i felini Negli ultimi 12 mesi sono oltre 500 i mici che hanno trovato famiglia
Laura Tonero
Il Ricordo
Un anno fa, esattamente il 18 settembre 2020, se ne andava Giorgio Cociani. Un’assenza che ha lasciato un vuoto enorme in quanti gli volevano bene, ma soprattutto in chi, anno dopo anno, l’ha aiutato a costruire e a portare avanti Il Gattile e l’Oasi Felina: due punte di diamante nella cura e l’accoglienza ai gatti sfortunati, prese d’esempio a livello nazionale.
Giorgio aveva rinunciato a tutto, anche alle sue passioni, pur di dedicarsi ai mici. E non aveva lasciato nulla al caso, neppure la scelta dei collaboratori, conscio che quei rifugi e l’associazione che li gestisce dovevano sopravvivere alla sua assenza. Una necessità sopraggiunta tragicamente prima del previsto, e che non ha trovato impreparata la squadra che giorno e notte opera per il bene dei mici. «Il lavoro senza di lui nei primi mesi è stato pesante a livello emotivo, - spiega il veterinario Jesus Catalan Pradas, presidente dell’associazione e amico prezioso di Cociani - ma lui ci ha lasciato un meccanismo ben funzionante e soprattutto tante persone che hanno a cuore le due strutture». Catalan ha al suo fianco la direttrice sanitaria Elena Rizzetto e una squadra di preziosi volontari, capitanati dalle referenti delle due strutture: Carmen Berlan e Ada Loberto. «Abbiamo seguito la strada già tracciata - continua Catalan - e il lavoro che l’associazione porta avanti da anni: il supporto alle gattare nella gestione delle colonie feline assicurando cibo di qualità e cure mediche, la sterilizzazione dei gatti di strada e la promozione delle adozioni».
In un anno sono stati oltre 500 i mici che grazie a Il Gattile hanno trovato famiglia. «E’ stata anche rafforzata la collaborazione con l’Asugi, prendendo in carico la gestione dei gatti lungo degenti recuperati dalla strada», aggiunge il presidente.
Il Gattile vive di volontariato e donazioni. Ed è grazie al sostegno garantito dai singoli cittadini che sono vicini all’associazione anche destinando il loro 5 per mille, che questa primavera entrambe le strutture sono state dotate di reparti dedicati ai gatti affetti da leucemia felina. —
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