Zandomeni a San Pier rigetta l’accusa del Pd sulla censura
Il sindaco uscente: «Solo una strumentalizzazione di chi non ha argomenti» E il dem Gherghetta lo sfida a colpi di colla e pennello affiggendo i manifesti
Laura Blasich
/ SAN PIER
Dal Servizio elettorale della Regione «non c’è stata alcuna bocciatura» delle disposizioni varate dal Comune di San Pier d’Isonzo in merito alla propaganda elettorale di una tornata che vede in campo anche il primo cittadino uscente Riccardo Zandomeni, oltre all’ex sindaco Claudio Bignolin e all’ex presidente della Provincia e segretario del circolo locale del Pd Enrico Gherghetta.
Lo sottolinea proprio Zandomeni, ribattendo ai rilievi mossi dal capogruppo dem in Consiglio regionale Diego Moretti, autore di una segnalazione proprio al Servizio elettorale della Regione. «Insomma, tutto si risolve nella solita strumentalizzazione da parte di chi non ha argomenti – attacca Zandomeni –, mentre quest’amministrazione comunale continua a lavorare e a produrre atti concreti, come l’intervento di sistemazione di via Battisti e via Verdi che sta per partire».
Il sindaco uscente, sostenuto da due civiche, Cuore Comune, già al suo fianco nel 2016, e Sampierini liberi e forti, sottolinea di esprimersi a fronte del dialogo avuto con il Servizio elettorale regionale. «Siamo stati tacciati di voler effettuare una censura preventiva dei volantini elettorali – afferma Zandomeni – e che la Regione avrebbe suffragato questa preoccupazione, mentre così non è. Nella mail ricevuta l’ufficio regionale afferma che “il problema della pre verifica, che per il Servizio va intesa in senso puramente tecnico, era espressamente riferito alla concessione delle sale e non al volantinaggio al quale non si fa cenno”. Credo sia sufficiente».
Rispetto poi ai criteri stabiliti per l’assegnazione degli spazi comunali utilizzabili per incontri e riunioni il sindaco uscente conferma come effettivamente il Servizio elettorale della Regione abbia segnalato l’esigenza che il Comune si doti di un regolamento ad hoc. «Quanto il Consiglio comunale non può realizzare nei 45 giorni precedenti la data delle elezioni», aggiunge Zandomeni, che in questi giorni ha intanto fatto il punto proprio sulla campagna elettorale, anche a fronte di una situazione pandemica che vedeva a ieri 6 positivi in paese con altre 3 persone in quarantena.
Intanto proprio il candidato sindaco del Pd ha bruciato, come nel caso della presentazione delle candidature all’Ufficio elettorale comunale, i concorrenti, affiggendo ieri i primi manifesti elettorali e dando il là a una campagna all’insegna del motto “Un nuovo inizio”. L’ex presidente della Provincia Gherghetta ha affisso di persona ieri i primi manifesti, dopo aver già inviato una lettera in tutte le case di sampierini. Al centro del messaggio anche il cuore del programma del Pd: il progetto di rilancio del piccolo paese della Bisiacaria che prevede un investimento complessivo di 4 milioni di euro. —
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