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Emilio Danelon

«Il Signore ci sprona sempre più a camminare lungo la via del bene e della solidarietà». Questo il culmine della riflessione di monsignor Ignazio Sudoso, canonico e cancelliere della Curia, durante la solenne messa da lui presieduta nella chiesa di Maria SS.Regina di via Montesanto in occasione della festa patronale. Don Ignazio era affiancato nella celebrazione dall’amministratore parrocchiale don Fulvio Marcioni, assieme ai parroci don Moris Tonso, don Nicola Ban, don Agostino, parroco della comunità salesiana, monsignor Ruggero Dipiazza, don Dario Franco. Il rito è stato, accompagnato dai cori delle parrocchie di via Montesanto e di Campagnuzza, con all’organo Marco Colella. «L’annuale festa di Maria SS.Regina segna una tappa del nostro percorso nel vivere i grandi valori e le idealità che rimangono l’unico retaggio di immortali speranze», ha aggiunto. Sono seguiti, poi, gli scoprimenti delle targhe in ricordo degli amati pastori don Fulvio Demartini e monsignor Paolo Bonetti ai quali sono stati dedicati, nel centro parrocchiale Margotti, rispettivamente il salone al pianterreno e la biblioteca al primo piano.

Toccante il pensiero del parrocchiano Luciano Candini che ha fatto memoria dei bei tempi di gioventù passati assieme a don Fulvio, soprattutto durante i campi estivi nel Tarvisiano, vera palestra di formazione e di vita. «È stato un vero educatore di giovani, li ha saputi tenere sempre uniti nella comunità». Don Demartini è stato lo storico fondatore del Centro di addestramento professionale che ha saputo attrarre giovani di tutta la città, successivamente trasformato in Centro parrocchiale. Da vero prete-operaio si recava spesso alle Casermette con l’amico Gualtiero Fabris a rattoppare i tetti delle casette delle famiglie dei profughi che vi abitavano. Portava tegole e attrezzature con un carretto spinto a mano e consegnava poi le tegole una ad una a Gualtiero che le collocava ai posti giusti per arginare l’acqua piovana.

Presente all’incontro il nipote Giorgio Demartin con la sua famiglia già stimato direttore della Cassa eurale e artigiana di Lucinico. Altrettanto commovente è stato il ricordo di monsignor Bonetti, recentemente scomparso. La parrocchiana Luisa Gomisci ha messo in luce ed esaltato il suo curriculum pastorale, prima come giovane vicario collaboratore all’oratorio Pastor Angelicus, poi come parroco di Vermegliano. È stato poi nominato parroco di Cormòns e della comunità di via Montesanto. Nel contempo, gli era stato assegnato l’incarico di assistente nazionale Coldiretti. È stato tra l’altro artefice della costruzione della nuova chiesa. «Don Paolo è stato il “buon pastore” - ha concluso Luisa - lasciando un’indelebile traccia della sua cultura e della sua profonda testimonianza di fede». Un commosso grazie è stato espresso dal fratello Tullio Bonetti. Al termine della cerimonia, don Fulvio ha manifestato la sua gratitudine e riconoscenza a quanti sono intervenuti all’incontro. —

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