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TURRIACO

Il sindaco di Turriaco Enrico Bullian rinuncia alla nuova indennità di carica di 350 euro mensili prevista dalla giunta regionale con l'aggiornamento apportato alle paghe degli amministratori locali con la delibera del 23 luglio. Primo cittadino e giunta continueranno inoltre ad autoridursi le indennità, maggiorate, del 15%, permettendo quindi al Comune di recuperare una somma maggiore da destinare a iniziative e azioni a favore della comunità. «Non siamo populisti e riteniamo che sia corretto prevedere una retribuzione per chi impiega il proprio tempo a servizio della comunità - afferma il sindaco Bullian a nome dell'intera giunta -. Questo storicamente ha consentito di far politica e amministrazione a tanti rappresentanti delle classi popolari». A Turriaco la giunta comunale da diversi mandati si è però sempre autoridotta l’indennità di funzione (in questo mandato del 15%), perché convinta che «i cittadini abbiano bisogno di segnali concreti in ordine alla sobrietà della spesa per la politica e che, più di tante parole, valga l’esempio». In seguito alla delibera della giunta regionale gli assessori mantengono quindi l’autoriduzione, del 15% all’indennità di carica, e il sindaco Bullian rinuncia al nuovo rimborso spese forfettario che è stato introdotto solo per i primi cittadini e che ammonta a 350 euro mensili nel caso dei Comuni con la popolazione di Turriaco. Bullian: «Rinuncio a 350 euro mensili perché credo in quel che faccio e, assieme alle proporzionali autoriduzioni dei colleghi di giunta, lasciamo qualche decina di migliaia di euro nelle casse comunali che abbiamo usato e useremo per servizi e iniziative di pubblica utilità».

In base alle modifiche apportate dall'amministrazione regionale nei Comuni con popolazione compresa tra 1001 e 3.000 abitanti l'indennità di 1.800 euro mensili per il sindaco viene aumentata del 20%, passando quindi a 2.160 euro al mese, mentre quella per il vicesindaco sale a 864 euro mensili e a 648 per gli assessori. Le indennità di funzione sono in ogni caso ridotte di un quinto per i lavoratori dipendenti a tempo pieno non collocati in aspettativa. —



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