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Filtri e “docce” speciali per ripulire i fumi E i dati sulle emissioni sono subito online

Le procedure che neutralizzano le sostanze inquinanti al centro di un iter votato alla sicurezza e alla trasparenza

El. Col.
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Una produzione di energia elettrica pari a circa un quarto dei consumi delle famiglie triestine: sono i numeri del termovalorizzatore di via Errera, che brucia rifiuti, li tratta e li converte in energia che confluisce nella rete nazionale di Terna, arrivando così sotto nuova forma nella case degli italiani, triestini compresi.

Tutto nasce dai potenti forni presenti nell’impianto, che inceneriscono le immondizie (non differenziate): i fumi scaldano l’acqua contenuta nelle grandi caldaie, che producono il vapore che poi alimenta la turbina che genera energia elettrica.

Il processo di lavorazione e combustione dei rifiuti produce ovviamente delle emissioni: come viene garantito che ciò che esce dal camino dell’impianto, alto 100 metri, non impatti in alcun modo sulla qualità dell’aria che respiriamo? Viene assicurato con uno specifico trattamento dei fumi, per fare in modo, appunto, che non siano pericolosi per la nostra salute e l’ambiente.

Dalle caldaie escono delle condotte che portano i fumi al trattamento. Nella prima fase, questi entrano in una torre di reazione all’interno della quale vengono immessi bicarbonato di sodio e carboni attivi, che eliminano le sostanze acide. Poi vengono fatti passare attraverso i filtri a maniche in gore-tex, nei quali depositano le particelle più piccole. Infine, la torre di lavaggio rappresenta l’ultimo passaggio della lavorazione dei fumi: questi vengono sottoposti a una doccia con soda caustica, per eliminare eventuali tracce di polveri sottili residue e altre sostanze acide, per un livello ulteriore di sicurezza.

«Ciò che esce dal camino di questo impianto è assolutamente sicuro e non inquinante - sottolinea il responsabile del termovalorizzatore, l’ingegner Livio Russo -. Le emissioni, che sono abbondantemente inferiori ai limiti di legge, sono pubblicate in tempo reale sul sito internet di Hera Ambiente, per permettere a tutti i cittadini di verificare ogni giorno cosa esce da qui ed entra in atmosfera. È una questione di trasparenza cui teniamo molto, a garanzia dell’ambiente e della salute di tutti noi».

«Il monitoraggio di tutto il procedimento si effettua nella sala di controllo - spiega Alessandro Freno, ingegnere dei processi -. Qui, attraverso sofisticati macchinari e computer teniamo sotto controllo 24 ore su 24 ogni aspetto, dall’arrivo dei rifiuti nell’impianto al funzionamento dei forni, fino alla produzione di energia elettrica, che si attesta tra i 105 e i 110 gigawattora all’anno. L’energia viene poi immessa nella rete di Terna per ritornare nelle case delle persone di tutto il Paese in un’altra forma».—

El. Col.

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