In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Francesi davanti a Hera sulla luce pubblica

Un evento storico: la proposta di Citelum (gruppo Edf), forte del punteggio più alto, farà da riferimento nella gara d’appalto

Massimo Greco
2 minuti di lettura



Hera Luce non ha trovato l’interruttore. È una notizia che non è esagerato definire storica: per la prima volta nella vicenda della pubblica illuminazione triestina la società, in qualche misura legata al Comune (azionista di Hera con una quota del 3,7%), non sarà in pole position nella gara che individuerà il concessionario di uno dei più ricchi appalti municipali, attorno al quale, sommando canoni e investimenti, girano 80-90 milioni su base pluriennale.

La delibera, portata in giunta dall’assessore Elisa Lodi e destinata all’esame consiliare, certifica che la proposta di project financing presentata da Citelum (gruppo Edf) è di gran lunga la migliore delle quattro atterrate a Trieste e prese in considerazione dal gruppo di lavoro tecnico che ha istruito il dossier. Ricordiamo che, oltre a Hera Luce e a Citelum, si erano fatte vive Enel Sole e City Green Light. Il Comune aveva chiesto che le offerte accomunassero sei servizi: illuminazione pubblica, gestione semaforica, segnaletica orizzontale-verticale, video sorveglianza e Wifi, addobbi-alberi-luminarie natalizi, fornitura vettore elettrico. Tra manutenzione, materia prima, investimenti la spesa annua calcolata al 2018 era di circa 8,2 milioni (compresa l’Iva al 22%).

Con la duplice dichiarazione di fattibilità tecnico-economica e di interesse pubblico, Citelum diviene soggetto promotore con diritto di prelazione: il suo progetto fungerà da riferimento per la gara che sarà bandita dalla stazione appaltante dopo il vaglio dell’aula. Sarà possibile che un’altra azienda vinca, ma Citelum potrà chiedere di “pareggiare” la proposta e sarà quindi in grado di aggiudicarsi la prestigiosa piazza triestina.

Citelum ha prevalso facendo quasi “cappotto”. Diamo un’occhiata alle cifre: ha proposto 26,2 milioni di investimenti contro i 22,4 di Hera Luce; una riduzione dei consumi energetici del 73% contro il 65,8% della concorrente uscente; un canone annuo di 4,6 milioni (ribassabile fra il 5 e il 10%) contro i 5,6 indicati dall’azienda con sede legale a Cesena. I francesi, che hanno il domicilio italiano a Milano, chiedono una concessione di 13 anni, Hera Luce di 15. Poi Citelum getta sul tavolo anche un extra di 850.000 euro di lavori che farebbe per conto e a spese del Comune.

La classifica ne consegue inequivocabilmente: in testa Citelum con 32,045 punti; seconda Hera con 25,737 punti; bronzo a Enel Sole con 24,116 punti; quarta piazza a City Green Light con 18,103. Il testo della delibera sottolinea la maggiore qualità della proposta Citelum nell’importo degli investimenti, nella valutazione dei rischi, nell’obiettivo di efficienza energetica, nel valore del piano economico-finanziario. Respinta l’eventualità di aderire alla convenzione Consip che avrebbe avuto in Friuli Venezia Giulia City Green Light quale aggiudicataria, in quanto si sarebbe determinata «una diseconomia gestionale dovuta alla frammentazione in diversi contratti».

La vicenda ha vissuto una sofferta gestazione durata quasi due anni, iniziata nell’estate 2019 - quando era scaduto il contratto ventennale con Acegas (cui è subentrata Hera Luce) - e proseguita a colpi di proroga fino ad adesso. Lo scorso anno c’è stato anche un passaggio al Tar sollecitato da City Green Light, per partecipare al panel dei concorrenti: questo ha causato la riapertura e l’aggiornamento dell’istruttoria, che si era completata già nell’aprile 2020.

Ma l’iter non era ancora finito, perché, nonostante la delibera fosse stata approntata addirittura a gennaio, l’acceso confronto all’interno della dirigenza comunale, in merito alla valutazione di alcuni aspetti della proposta rivelatasi vincente, ha ritardato ulteriormente il varo della delibera. Alla fine il provvedimento reca gli autografi di Enrico Conte e di Vincenzo Di Maggio, direttori rispettivamente dei Lavori pubblici e dell’Area finanziaria. —



I commenti dei lettori