il caso
E dopo il mobility manager il Comune triestino avrà l’onore di presentare alla cittadinanza anche l’energy manager. Fosse arrivato un po’ prima, avrebbe potuto aiutare giunta e “macchina” nell’individuare chi delle 4 pretendenti all’appalto dell’illuminazione abbia le carte in regola per incarnare il cosiddetto “interesse pubblico”. L’uscente Hera Luce, le sfidanti Citelum, Enel Sole, City green light attendono ancora il verdetto, preparato da un’istruttoria infinita che ricorda l’albero di Bertoldo.
Ma torniamo al gran maestro dell’energia: chi desideri diventare il “tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia” nell’ambito della civica amministrazione, è pregato di farsi vivo entro lunedì 10 maggio. Il vincitore della selezione, cui provvederà una commissione esaminatrice, avrà un contratto di collaborazione a tempo determinato della durata di 1 anno, corroborato da un compenso lordo di 24.000 euro ai quali andranno aggiunti Iva e cassa professionale.
Per essere ammesso al torneo bisogna vantare una laurea in ingegneria, 5 anni di iscrizione all’Ordine, i requisiti di esperto in gestione dell’energia con tanto di certificazione Uni Cei 113339. E occorre aver svolto l’attività di energy manager, regolarmente nominato, da almeno tre anni.
Ma cosa deve fare il futuro consulente? Nel testo dell’avviso il direttore dipartimentale Enrico Conte si richiama alla legge 10/1991, che richiede controllo dei consumi e diffusione di buone pratiche in tema di risparmio energetico. L’ingegnere, che vincerà la consulenza, è chiamato a rafforzare le competenze energetiche dell’ente, onde centrare un doppio obiettivo: risparmiare e ottenere maggiore efficienza. Bene: ma dove dovrà intervenire per ottenere questi risultati in dodici mesi di lavoro? L’avviso formula un rapido elenco in 21 punti, di cui ne riportiamo solo alcuni: sopralluoghi presso gli edifici comunali, analisi dell’andamento dei consumi e diagnosi energetica, azioni-interventi-procedure per l’utilizzo razionale dell’energia, sistema di monitoraggio di fini/mezzi.
Eppoi si entra nello specifico: valutare le performance degli appalti calore-illuminazione pubblica-fornitura di energia elettrica alfine – scrive Conte nell’avviso da lui firmato – di gestire il contratto nelle migliori condizioni tecniche ed economiche. Senza dimenticare l’aggiornamento degli attestati di certificazione energetica degli edifici. O l’avvio del nuovo sistema informativo per il monitoraggio di tutti gli asset aziendali. A tempo perso si potrebbero individuare interventi migliorativi organizzativo-manutentivi con modifiche o rinnovamento degli impianti. Gran finale con gli studi di fattibilità per l’eventuale installazione di fonti energetiche rinnovabili. —
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