La gestione del canile finisce al Tar L’Aipa ricorre, il Comune resiste
Un ricorso del legale panico contro l’affidamento alla cuccia, il municipio si affida all’avvocato piccoli

Sul caso-canile spunta un ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Friuli Venezia Giulia. Sino a ieri risultava notificato al Comune ma non ancora depositato al Tar, come spiega l’avvocato comunale Stefano Piccoli. Ma si è comunque messo in moto l’iter con il quale la giunta ha affidato allo stesso Piccoli il mandato di rappresentanza e difesa dell’ente.
Ma entriamo nel dettaglio. Il 23 marzo scorso è pervenuta all’indirizzo di posta elettronica certificata del Comune, ad opera dell’avvocato Daniele Panico, la notifica di un ricorso al Tar, contenente un’istanza cautelare, promosso dall’Associazione isontina per la protezione degli animali (Aipa) nei confronti del Comune di Gorizia e della controinteressata associazione La Cuccia di Staranzano, per l’annullamento, previa sospensione, di sei fra determinazioni dirigenziali e comunicazioni dell’amministrazione comunale relative all’affidamento dei servizi in gestione del canile pubblico del Comune di Gorizia. Sostanzialmente, come si legge nella delibera, il ricorso riguarda la vicenda che ha visto Aipa (già soggetto gestore del canile municipale di Lucinico nel corso degli anni) dapprima rifiutare la stipula della nuova convenzione per la gestione 2021 proposta dal Servizio tutela dell’ambiente e problematiche degli animali (non volendo accettare alcune clausole proposte dall’Amministrazione), e poi rifiutare anche di continuare a gestire il canile in regime di proroga semestrale della convenzione 2020 per dar modo all’ente di bandire e aggiudicare una procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento di un appalto per il servizio di gestione del canile municipale, ai sensi del decreto legislativo 50 del 2016 (Codice dei contratti pubblici) e non più attraverso una convenzione con enti e associazioni di volontariato e utilità sociale come previsto dall’articolo 56 del decreto legislativo 117/2017 (Codice del terzo settore), «obbligando così il Comune – si legge nella delibera affissa all’albo pretorio – ad un affidamento diretto provvisorio e urgente all’associazione La Cuccia, indispensabile per garantire l’operatività del canile, che non poteva subire per ovvie ragioni interruzione alcuna. Il ricorso, che peraltro vede assurdamente impugnati due atti, quelli relativi alla manifestazione di interesse, di per sé favorevoli all’Aipa, per di più a termini abbondantemente scaduti, è irricevibile (nella parte relativa all’impugnazione di due determinazioni dirigenziali relative alla manifestazione di interesse, per scadenza dei termini), inammissibile (per evidente difetto di interesse a ricorrere), oltre che comunque totalmente infondato in fatto e in diritto, potendosi anche definire consapevolmente temerario».
Sull’argomento interviene anche l’avvocato Stefano Piccoli che evidenzia, una volta di più, l’inammissibilità del ricorso che, sino a ieri mattina, risultava notificato al Comune di Gorizia ma non ancora depositato al Tribunale amministrativo regionale. «Ad ogni modo, il mandato è di resistere», conclude il legale. —
Fra. Fa.
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