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Da aprile piano vaccinale per gli studenti over 16

La decisione del governo: saranno i militari a rifornire i medici di famiglia. Ma all’appello mancano ancora i sanitari per almeno 28 milioni di italiani

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(ansa)

TRIESTE A fine marzo, al massimo a inizio aprile, via libera alle vaccinazioni degli studenti over 16, per garantire almeno l’esame di maturità in presenza e con tanto di scritto e orale. Poi, avanti tutta con la vaccinazione degli anziani tra i 65 e i 79 anni rimasti fino ad oggi con il cerino in mano e che potranno ora utilizzare il siero di AstraZeneca. La notizia non è ufficiale, ma la commissione tecnico scientifica dell’Aifa, l’agenzia del farmaco, ha deciso che l’antidoto di Oxford può essere somministrato agli over 65, che non stanno toccando palla visto che con i vaccini di Pfizer e Moderna si stanno vaccinando gli ultraottantenni.

E ancora, basta con la babele regionale delle liste di priorità, ma criteri unici per stabilire chi deve essere immunizzato per primo, procedendo a passo spedito con il modello israeliano, che ha già coperto più di metà della popolazione vaccinando per classi di età senza perdere troppo tempo a individuare malati cronici e categorie protette. Che poi una regione ha stabilito fossero gli insegnati, un’altra gli avvocati, un’altra ancora i giardinieri delle Asl. «Credo che dopo aver garantito la protezione ai più esposti, questo sia il metodo più rapido e corretto di procedere. Anche per evitare disparità di trattamento», dichiara a La Stampa il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, subito dopo la videoconferenza sul piano vaccini tra il commissario all’emergenza Covid, Francesco Figliuolo, governo, protezione civile e regioni. Un incontro al quale seguiranno presto fatti, tanto che subito dopo sono andati a far visita a Draghi sia il capo della protezione civile Fabrizio Curcio sia il generale Figliuolo. Il quale, in virtù del decreto di nomina, potrà ora disporre anche dell’esercito per fronteggiare la pandemia.

Tornando al nuovo calendario vaccinale, in cima alla lista Gelmini ha chiesto di inserire anche i disabili «e coloro che li assistono in case famiglia o nelle proprie abitazioni». E a proposito di minori, il messaggio fatto recapitare dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è stato ricevuto e condiviso: «Se vogliamo far ripartire la scuola, non basta vaccinare gli insegnanti, occorre immunizzare anche gli alunni». Per quelli sotto i 16 anni nessun vaccino è autorizzato e le fiale di Moderna e AstraZeneca sono riservate agli over 18. Per cui, al massimo a inizio aprile si vaccineranno i ragazzi degli ultimi tre anni delle scuole secondarie di secondo grado, utilizzando il siero di Johnson&Johnson. Che l’Ema sbloccherà l’11 marzo, anche per loro.

Ma il problema è che mancano medici e infermieri vaccinatori, senza i quali potremo anche essere sommersi di dosi ad aprile, ma non avremo poi chi fa le punture. La relazione tecnica allegata al «decreto sostegno» parla chiaro: dei tremila medici e 12mila infermieri che si dovevano assumere per immunizzare gli italiani ne sono stati effettivamente arruolati meno della metà, esattamente 7.336. Secondo i calcoli del ministero dell’Economia allegati al decreto, qualcosa come 28 milioni di italiani resterebbe con il braccio inutilmente proteso in attesa della sospirata puntura. Da qui, la decisione da un lato di chiamare alle armi, retribuendoli extra, i giovani medici specializzandi, dall’altro, mettere in pista quelli di famiglia fino ad ora rimasti alla finestra. Fatto l’accordo nazionale, infatti, in metà delle regioni non si sono poi firmati gli accordi territoriali, perché banalmente non si è capito chi deve consegnare le fiale ai dottori. D’ora in avanti, ci penseranno militari e volontari della protezione civile. Si è deciso anche di tenere in frigo una scorta dell’1-2% delle fiale, per aiutare eventuali regioni in difficoltà. —

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