Luca Visentin / cervignano
Si è ufficialmente costituito il “Comitato Obiz” un folto gruppo di cittadini cervignanesi che intende far valere le proprie ragioni contro la costruzione della nuova strada a scorrimento veloce nella zona agricola sud-orientale di Cervignano, quella degli Obiz, appunto. Quello che si prospetta è la costruzione di una tangenziale che costituisce il prolungamento dell’arteria già in parte esistente, e che transita a ovest di Cervignano, da Strassoldo fino alla rotonda del liceo Einstein, per farla arrivare fino a Grado. Dalla rotonda tra Cervignano e Terzo di Aquileia si diramerebbe un terzo “braccio” che punterebbe verso est, transitando dalla zona della Turisella e degli Obiz, e scenderebbe poi verso sud lambendo Aquileia ad est per poi ricongiungersi alla strada regionale 352 prima del ponte di Grado.
Il comitato non è pregiudizialmente sfavorevole alla costruzione della strada in sé, come progetto per velocizzare e snellire il traffico, ma propone una soluzione meno impattante, con una “bretella” supplementare costruita qualche chilometro più a sud, leggermente più corta, ma che permetterebbe ugualmente di raccordare i due tronconi ma senza stravolgere ed intaccare la campagna degli Obiz.
Tra tutti i nomi che fanno parte del comitato molti sono cervignanesi conosciuti (Luca Furios, Antonio Rossetti, Samantha Portolan, Claudio Pizzin, Roberto Zorzenon e Michele Tomaselli) c’è anche la voce di Alberto Degano, giovane laureato in scienze giuridiche e che, a dimostrazione di come i temi ambientali stiano a cuore anche alle nuove generazioni, ha subito accolto con entusiasmo l’idea di entrare a far parte del comitato.
«Il nostro chiaro “no” al progetto così come è concepito attualmente – spiega – non nasce da una chiusura pregiudiziale nei confronti di una strada che potrà collegare agevolmente Grado e il resto della Bassa, ma dalla volontà di salvaguardare questa splendida e secolare campagna, un vero e proprio paesaggio culturale intriso di natura, storia e archeologia. Per questo, proprio per dimostrare che non siamo contro “a priori” , ma il nostro intento è quello di proteggere la zona degli Obiz, tanto è vero che abbiamo proposto una strada alternativa». Il “comitato Obiz” non si è fermato solo alla fase propositiva, ma da qualche giorno ha avviato un’intensa campagna di petizioni per chiedere poi alle amministrazioni regionali e comunali di rivedere l’opera e accogliere le istanze richieste. Sono state raggiunte già quasi quattrocento firme online. —
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