Gradisca dà l'addio all’“ammiraglio” Gianfranco Di Bert
Già vicesindaco della Fortezza è stato manager d’azienda illuminato e due volte presidente di Confindustria Gorizia

GRADISCA «Finché la barca va, Gianni va». C’è forse tutto Gianfranco Di Bert in questa semplice frase scelta per uno dei suoi ultimi post su Instagram. Tutto il suo ottimismo, la sua voglia di vivere. E l’amore per il mare, naturalmente. Eppure la barca di Di Bert - per tutti Gianni - questa volta non è rientrata al porto più sicuro e amato, quello di casa. Il due volte presidente provinciale di Confindustria si è spento all’età di 81 anni dopo un lungo ricovero causato dalle complicazioni legate al contagio da Covid-19. Nonostante i progressivi miglioramenti – si era ormai negativizzato ed era pronto a un periodo di riabilitazione – le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate. È spirato nelle prime ore di ieri all’ospedale di Cattinara. Le esequie devono ancora essere fissate.
Quella di Gianfranco Di Bert, gradiscano doc – “di via Dante Alighieri” amava ricordare – è stata una vita di successi, gustata d’un fiato. Figlio d’arte – il padre Marino è stato sindaco della Fortezza – e dopo un’esperienza nel settore pubblico, Di Bert, estrazione e militanza socialista, è stato vicesindaco e assessore a Gradisca, dapprima con la giunta di Luigi Marizza (1970-1975), quindi con quella di Adolfo Trevisan (1975-1980). Ma è nel privato che ha raccolto le soddisfazioni più gratificanti.
Dal 1978 al 2015 è stato l’uomo di fiducia dei Terraneo, famiglia di imprenditori di origine canturina per conto dei quali ha amministrato diverse società di successo: dalla Soteco di Savogna, a Castelvecchio, sino alla Miko, solo per citarne alcune. E altrettanto ha fatto nei progetti sportivi sostenuti dalla famiglia di origine brianzola: basti menzionare gli anni della Pallacanestro Gorizia in serie A. Ha inoltre presieduto la Sai Costruzioni ed è stato vicepresidente del circolo Marina Hannibal. Per due distinti mandati (1999-2003 e 2008-2011) ha guidato Confindustria Gorizia.
«Perdiamo un membro aggiunto della nostra famiglia – commenta commossa Mirella Della Valle Terraneo –. Un amico fidato e il punto di riferimento delle nostre aziende, dalla mentalità moderna e i valori solidi».
Appassionato di atletica in gioventù e di vela in età adulta, viene ricordato così dall’amico scrittore Gianfranco Trombetta: «Assieme a Gianni e alla sua famiglia ho trascorso centinaia di indimenticabili giornate solcando il mare. Mai l’ho visto così sereno e felice come al timone del suo Citation, in qualsiasi condizione meteo. Mai l’ho visto perdere lucidità anche nelle situazioni più pericolose. Nell’ambiente era per tutti l’Ammiraglio». Qualità che Di Bert trasferiva in ambito professionale: «Il suo modo di affrontare i problemi con lucidità, la giusta ostinazione e sapendo intuire il futuro lo hanno reso un grande manager - prosegue Tombetta -. Ma è stato anche un marito che amava avere il timone serrato tra le mani, pronto ad assicurare il meglio alla moglie Vera (scomparsa nel 2012) e alle tre amate figlie Laura, Giulia e Marina. Gianni è stato un uomo di primo piano sotto i riflettori non sempre pietosi nelle nostre contrade di provincia, ricche di storia e cultura che lui conosceva benissimo. Viveva la legittima ambizione di onorarle, e credo ci sia riuscito».
«Pochi giorni prima d’esser contagiato dal virus – conclude l’amico Trombetta – mi raccontò d’esser tornato in visita al parco Ungaretti, nella “sua” Castelvecchio. Mi disse di avere ritrovato una vecchia bottiglia di Calvados che non ebbe mai occasione di darmi. Attendevamo la fine della pandemia per brindare assieme». —
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