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Un cittadino su tre in Friuli Venezia Giulia ha fatto il tampone da inizio pandemia: un esame su sei è risultato positivo

Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 679 nuovi casi tra cui 440 con conferma molecolare. La curva dell’infezione continua a calare ma gli ospedali restano sotto pressione

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TRIESTE. Un cittadino su tre del Friuli Venezia Giulia è stato sottoposto a tampone da inizio pandemia. Di questo 33% della popolazione, uno su sei è risultato positivo al coronavirus. Anche ieri dalla Regione è arrivata una comunicazione da oltre 10 mila tamponi di giornata, in un contesto in cui il contagio si conferma in frenata, ma continuano a non scendere ospedalizzati e decessi.

Con i 3.946 casi testati sulle 24 ore, si è arrivati a 397.725 dal 29 febbraio 2020, appunto un terzo dei residenti. I tamponi sono invece quasi 1 milione e 100mila, un totale che comprende pure i controlli sui già positivi, saliti a 63.833 con i 679 registrati ieri (6,63% su 10.239) tra i 440 contagi su 7.044 con conferma molecolare (6,25%) e i 239 su 3.195 da antigenico rapido (7,32%). La percentuale più significativa rimane proprio quella sui casi testati (ieri risalita al 17,21% dal 9,39% di venerdì).

I numeri della settimana in corso saranno decisivi per la valutazione del rischio del Fvg in vista di un possibile cambio di colore da lunedì 1 febbraio. Un punto della situazione sarà possibile dopo l’aggiornamento odierno, che consentirà di verificare l’andamento a confronto con il periodo 11-17 gennaio, nei giorni scorsi sotto la lente della cabina di regia nazionale.

Il monitoraggio ha visto il Fvg passare da un rischio “alto” a uno moderato”, con Rt, l’indice di contagio, in calo da 0,94 a 0,88. Visto il trend da lunedì a ieri, è verosimile che lo stesso Rt sia in ulteriore diminuzione, con una concreta ipotesi di giallo dall’inizio del prossimo mese, ossigeno puro soprattutto per le attività di ristorazione e pubblico esercizio.

A contrarre l’infezione sono state sin qui 28.010 persone in provincia di Udine (+235), 14.346 a Pordenone (+315), 12.953 a Trieste (+67), 7.737 a Gorizia (+60) e 787 di fuori regione (+2). Nel dettaglio di giornata, sono emerse 23 positività delle residenze per anziani tra 16 ospiti e sette operatori, mentre nel sistema sanitario se ne contano 22: due operatori socio sanitari in servizio all’interno di strutture dell’Azienda sanitaria universitari giuliano-isontina, due tecnici, otto infermieri, un medico e quattro Oss nell’Azienda Friuli Centrale, tre infermieri e un oss nella Friuli Occidentale, un medico al Cro. Da segnalare, inoltre, due casi di cittadini risultati positivi dopo essere rientrati dalla Macedonia e altre persone contagiate dopo soggiorni in Croazia, Francia e Regno Unito.

Se la curva pandemica è in discesa (l’incremento della somma dei casi negli ultimi sette giorni rispetto ai sette precedenti segna -27,9%), resta invece sempre complicata la situazione negli ospedali, ancora troppo sotto pressione. Nel bollettino diffuso dal vicepresidente con delega alla Salute Riccardo Riccardi tornano ad aumentare sia i posti letto occupati nelle terapie intensive (63, +2) sia quelli nelle aree mediche (672, +3), dove il Friuli Venezia Giulia ha il tasso più alto d’Italia. Come pure, purtroppo, per quel che riguarda i decessi. Se ne sono aggiunti altri 24, di cui due pregressi. Il totale è di 2.230, di cui 1.054 a Udine (+13), 519 a Trieste (+2), 506 a Pordenone (+7) e 151 a Gorizia (+2). Gli attualmente positivi sono 11.898 (-192), i totalmente guariti 48.248 (+811), i clinicamente guariti 1.457 (+36), gli isolamenti 11.163 (-197). 

 

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