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In Croazia più sieri dall’Ue per gli sfollati del terremoto

Formalizzata la richiesta con una lettera ai ministri della Salute dei Ventisette. Entro l’estate il governo spera di vaccinare il 50 per cento della popolazione

Mauro Manzin
2 minuti di lettura

ZAGABRIA Anche nella lotta contro la pandemia da Covid-19 c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Così se la Croazia sta pensando concretamente ad attuare la propria campagna vaccinale anti coronavirus, la Slovenia, invece, conta i suoi morti, con numeri non certo confortanti, enunciati dal direttore dell’Istituto nazionale di sanità pubblica.

E partiamo anche noi con il pensiero rivolto al futuro di Zagabria. Il capo dell'Istituto croato di sanità pubblica, Krunoslav Capak, ha comunicato che oggi in Croazia arriveranno 3.600 dosi di vaccino Modern. Tra gennaio e febbraio è prevista la consegna di un totale di 52.000 dosi di vaccino Modern. Dalla prima consegna, duemila dosi andranno immediatamente alla contea di Sisak-Moslavina colpita dal terribile sisma del 29 dicembre scorso. «Se il vaccino AstraZeneca sarà registrato - ha precisato Capak - e se otterremo le quantità necessarie, il 50% della popolazione della Repubblica di Croazia sarà sicuramente vaccinato entro l’estate», stagione strategica questa per il Paese e il suo Pil visto che va a coincidere con la stagione turistica.

Il ministro della Salute Vili Beroš ha affermato che la Croazia ha richiesto un po' più di dosi di vaccino date le circostanze del terremoto, perché alla contea di Sisak-Moslavina sono stati inviati più vaccini del previsto. «Considerando gli eventi nella contea di Sisak-Moslavina - ha spiegato il ministro - abbiamo richiesto più di dosi. Restituiremo quelle eventualmente inutilizzate. Una lettera è stata inviata a tutti i ministri della Salute degli Stati membri dell'Unione europea». «Non posso dirvi le quantità esatte - ha detto Beroš parlando con i giornalisti - ma sono circa 100-200 mila dosi che sarebbero inviate prima alla Croazia, considerando l’evento sismico. Entro la fine della settimana, probabilmente avremo una risposta sull'approvazione della nostra richiesta», ha concluso il ministro. La campagna di vaccinazione, ha aggiunto Capak, coprirà tutti i media e verranno vaccinate anche alcune celebrità. Si prevede di vaccinare i membri del Parlamento e a questo proposito è stata inviata una lettera al presidente del Sabor per concordare chi vorrà essere vaccinato e dove, e questo avverrà probabilmente alla fine di questa o all'inizio della prossima settimana. Nelle ultime 24 ore i nuovi contagi in Croazia sono stati 230 su soli 3.141 tamponi effettuati con un indice di positività del 7,3%. Morte 35 persone.

Basse le cifre anche per la vicina Slovenia con complessivi 426 nuovi contagi di cui 368 su 1.720 tamponi (indice di positività 21,4%) e 58 su 480 test rapidi (12,1% indice di positività). Sono morte 24 persone. E proprio sui defunti, come detto, si è focalizzato ieri il direttore dell’Istituto nazionale di sanità pubblica Milan Krek il quale ha presentato i dati sulla mortalità nel 2020. L’anno scorso sono morte in Slovenia 2.891 persone associate al Covid-19. 1.682 (58%) erano persone anziane in case di cura e 1.209 (42%) sono morti tra la popolazione generale. «La quota dei morti nelle case di riposo - ha commentato Krek - è estremamente elevata se paragonata ad altri Paesi, dove questa è notevolmente inferiore, ad esempio nella vicina Italia, dove tocca il 35%». Secondo gli esperti, in Slovenia l'epidemia è attualmente in una fase di crescita e lo conferma il numero di casi per 100.000 abitanti che è salito a 1.158 negli ultimi 14 giorni, dai precedenti 900. —

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